Fontana di Trevi, c’è chi vuole far pagare i turisti per vederla

Il Comune di Roma sta valutando l’introduzione di un sistema di biglietti per limitare l’accesso alla piazza che ospita la Fontana di Trevi, uno dei monumenti più iconici della città e del mondo. L’idea, già proposta lo scorso anno dall’assessore al Turismo Alessandro Onorato, prevede l’emissione di biglietti gratuiti per i residenti e a pagamento per i turisti, con un costo ipotizzato di 2 euro per 30 minuti. I fondi raccolti verrebbero reinvestiti per assumere addetti al controllo degli accessi.

Vogliamo rendere la visita alla Fontana di Trevi davvero un’experience e non un caotico dare spallate da un turista all’altro per cercare l’angolazione migliore del selfie“, ha affermato Onorato in un video pubblicato su Instagram. I fautori del progetto sostengono che la regolamentazione degli ingressi consentirà non solo di salvaguardare il monumento, ma anche di offrire a tutti i visitatori l’opportunità di goderne appieno, senza la calca che spesso impedisce persino di avvicinarsi alla fontana. Tuttavia, come dimostrato dal caso di Venezia, l’introduzione di ticket a pagamento e le restrizioni all’accesso, pur generando maggiori introiti per le casse comunali, non sempre si dimostrano efficaci nel disciplinare il flusso di visitatori.

I flussi turistici

Rimane il fatto che, a causa dell’overturism, spesso è difficile anche solo avvicinarsi alla Fontana. Nel 2023, Roma ha accolto un numero record di 50 milioni di visitatori, una cifra che potrebbe essere superata nel 2024, considerando l’incremento di quasi il 5% delle presenze turistiche nei primi sei mesi dell’anno. Rispetto al 2022, il numero dei turisti è cresciuto del 45,2%, facendo di Roma la città europea con la maggiore crescita turistica. Le amministrazioni locali, responsabili della gestione dei flussi turistici e della mitigazione delle problematiche per i residenti, incontrano difficoltà nel trovare soluzioni efficaci.

Contro i vandali

La necessità di regolamentare l’accesso alla Fontana è stata motivata anche dai frequenti episodi di vandalismo, spesso perpetrati da turisti ai danni del monumento. A maggio di quest’anno, ad esempio, una turista di 21 anni è stata multata di 450 euro per aver fatto il bagno nella fontana. Il 9 giugno, un’altra donna che cercava di promuovere il suo canale OnlyFans è stata fermata dalle forze dell’ordine dopo essere entrata nell’acqua. Sempre a giugno, un uomo è stato fermato dai alcuni turisti dopo essersi arrampicato sul monumento. Ad agosto un altro uomo è stato bloccato dopo essersi tuffato per rubare le monetine, mentre un uomo romano ha addirittura ricevuto degli applausi dai presenti per aver fatto un tuffo in acqua.

L’idea dell’assessore al Turismo è stata ripresa anche dal sindaco Roberto Gualtieri e ha ottenuto il sostegno della Camera di Commercio di Roma. Il presidente Lorenzo Tagliavanti ha sottolineato la necessità di trovare soluzioni efficaci non solo per la Fontana di Trevi, ma anche per altri luoghi turistici. Ha aggiunto che Roma dovrebbe essere vissuta con calma e che è fondamentale gestire meglio il turismo nel centro storico e offrire maggiori opportunità anche al di fuori del centro, per valorizzare appieno il potenziale attrattivo della città.

Fonte : Wired