Torna la concert series Cuori Impavidi, co-prodotta da MI AMI e Circolo Magnolia, e torna, in questo settembre, con un appuntamento storico. Sabato 7 settembre i Subsonica arrivano al Circolo Magnolia per l’ultima data del loro tour nei palazzetti di questa primavera e la tournée estiva La Bolla Tour. Al momento questo è l’ultimo
concerto confermato per il 2024: sul palco sfileranno trent’anni di storia, in un solo concerto (ri)troveremo tanti brani capolavoro contenuti nei loro dieci dischi. Di questi mesi, di quello che accadrà sabato e nelle prossime settimane ho parlato col frontman della band, Samuel Romano.
Samuel siamo al gran finale: hai la sensazione che più che una bolla sia stata una mongolfiera che vi ha fatto volare sull’umanità?
Proprio una bella mongolfiera che negli ultimi si era un po’ sgonfiata, a partire dalla pandemia che ci ha tolto la vicinanza fisica. La nostra storia è basata sui live quindi è alimentata dalla vicinanza ed è quello che nel tempo ha salvato la nostra emotività: il palco è cura e soluzione dei problemi, per le piccole malattie egotiche dei membri di una band. Abbiamo capito che una certa musica non era per noi e ci siamo chiesti: è necessario andare avanti? La domanda ha immediatamente gonfiato la mongolfiera. Noi saremmo stati i primi cui sarebbero mancati i Subsonica e questo ci ha portati a scrivere come agli inizi per il puro piacere nostro. Realtà Aumentata è un disco con tinte più accese, con una profondità di intenti più accecante rispetto ai dischi precedenti. Sul palco è più amplificato e noi abbiamo riscoperto il piacer del palco, abbiamo giocato e scherzato.
Ho visto la data di Mantova, quando il viaggio era all’inizio: come è cambiata la percezione di una realtà aumentata?
Ogni disco che nasce in uno studio ha una sua modalità e un suo dna che si evolve nei live dove lo interpreti fisicamente, lì non ci sono più la ricerca e la razionalizzazione di determinati gusti. I dischi lì rinascono mentre costruendo Realtà Aumentata già ci immaginavamo sul palco mentre lo scrivevamo. E’ quello che insieme a Microchip Emozionale e Amore Ematico ha subito meno variazioni nel passaggio dallo studio al palco.
Politica ed economia sono una patina che si chiama Glaciazione: è una tua riflessione. Ma le ere glaciali prima o poi finiscono: sei ottimista?
Essere ottimisti oggi quando vedi cose come ieri l’altro in Rai (il riferimento è al caso che ha coinvolto il ministro Sangiuliano, ndr) è difficile, ci sono episodi che non mettono fiducia nel futuro. Ci vuole una rivoluzione pacifica. Il potere ha una grande influenza sulla nostra vita ma ultimamente è complicato di più avere un filo di speranza. Noi siamo cresciuti quando cadevano i muri e si respirava una politica saggia e poi tutto è caduto. Ma domani è un altro giorno, l’illusione da forza perderla è nocivo.
“Vorrei dissolvermi in giorni pacifici” e invece intorno abbiamo “troppe aggressioni missili e droni”: temi per il futuro degli adolescenti oppure dopo i fallimenti di almeno tre generazioni loro possono rilanciare l’idea di costruire un mondo migliore?
Noi abbiamo partecipato a manifestazioni urlando a favore di una nuova società, avevamo la possibilità di pensare, oggi c’è il pensiero social che in un giorno ti fa dire tutto e il suo contrario; capisco la situazione quando giovani artisti mi chiedono come avere successo e non sai cosa rispondere. Oggi c’è il mito del successo non della passione, noi dopo trent’anni facciamo ancora quello che amiamo, cioè la musica. Oggi vuoi dimostrare che ce l’hai fatta, che hai soldi e che qualcuno intorno a te si sbagliava.
Oltre a Willie Peyote ed Ensi, la East Coast e la West Coast di Torino e gli opening act di Emma Nolde e Faccianuvola, sono previsti altri ospiti?
Il finale è col set del dj e producer canadese Tiga. Poi arriverà il nostro dj set che è il modo che abbiamo scelto per salutare il nostro pubblico.
Chiuderai il concerto urlando…vediamo se siete il fottuto pubblico dei Subsonica, quello che salta?
Facciamo vedere al mondo chi è questo fottuto pubblico. Sempre più spesso il pubblico guarda un concerto attraverso il telefono e io ho notato che il nostro pubblico non è così. Ogni volta che nasce un nostro album devi ascoltarlo e aprirne tutti i cassetti: è più la fratellanza che la sudditanza a distruggere le barriera.
Quando avete presentato l’album Realtà Aumentata, Boosta aveva scherzato dicendo che a Sanremo vi siete proposti come conduttori ma non vi hanno voluti. Ora hanno scelto Carlo Conti. Potrebbe starci non dico in gara ma una ospitata per i 25 anni di Tutti i miei sbagli e i 20 di Terrestre? Il Festival ama le ricorrenze e voi ne avete due importanti nel 2025.
Direi di sì. Nel mondo solo noi abbiamo un palco così. Resta un luogo della cultura italiana e del racconto di chi siamo. Se arrivasse una proposta credo che accetteremo.
Dopo il David di Donatello vinto prevedete altre incursioni nel cinema?
Le prevediamo se vengono, il cinema è un linguaggio importante, noi frequentiamo i Festival da uditori. Siamo cresciuti in una vecchia sala moviola dove si montavano pellicole e documentari, dunque siamo nati in quell’humus. Se capiterà e ci sarà il tempo…sì!
Che accadrà nelle prossime settimane della vita artistica dei Cuori Impavidi?
Ci ritroveremo per lavorare su materiale nuovo. Ti faccio una confidenza: l’unica volta che ci siamo messi al lavoro appena finito un tour è venuto fuori Microchip Emozionale.
Fonte : Sky Tg24