Il ministero dell’istruzione superiore e della ricerca scientifica del Kazikastan ha presentato un progetto di legge sulla promozione dei fondi vincolati, strumento utilizzato in tutto il mondo per promuovere l’attività delle isituzioni formative e culturali ma ancora poco diffuso in Asia Centrale. L’intento è promuovere a tutti i livelli la crescita della “beneficienza sociale”.
Astana (AsiaNews) – I fondi a capitale protetto, in inglese Endowment Financial, sono la miglior garanzia per lo sviluppo dell’istruzione superiore e della scienza in qualunque Paese o regione del mondo, basti ricordare i fondi del Premio Nobel. Ad essi fanno in parte riferimento anche i sistemi pubblici della formazione in Asia centrale. I capitali protetti sono fondamentali per questi scopi fin dai tempi medievali, ricordando ad esempio la donazione di lady Margaret Beaufort, madre del re d’Inghilterra Enrico VII, che permise l’istituzione di una cattedra di teologia a Oxford, origine della gloria della più prestigiosa università del mondo. Anche nell’antichità si usavano simili pratiche, come quando il filosofo Platone diede in eredità tutti i suoi beni ai docenti dell’accademia da lui fondata, finché l’imperatore romano Marco Aurelio decise di garantire ad Atene la continuità degli studi filosofici con appositi capitali.
Tutti i Paesi al di fuori dell’Europa hanno goduto di questi fondi in tempi moderni, durante e dopo le epoche coloniali, ma in Asia centrale di questo fondamentale strumento si trovano tracce piuttosto flebili. In Tagikistan e in Turkmenistan non vi è alcuna traccia di endowment, anche se dal 2005 esiste una “Fondazione Eurasia dell’Asia Centrale” (Efca), nata per “aumentare l’attivismo civile, sviluppare l’imprenditoria privata, l’istruzione e l’amministrazione pubblica”, con uffici ad Almaty, Biškek, Oš e Dušanbe.
In Kirghizistan il primo fondo a capitale protetto è apparso nel 2023, sulla base dell’università tecnica statale “Razzakov”. In Uzbekistan si parla della necessità di questo tipo di iniziative dal 2018, ma la prima struttura è stata aperta nel 2021, presso l’università statale di legge di Taškent; proprio in quell’anno nacque anche la prima università privata nella capitale uzbeka, la New Uzbekistan University (NewUU), per iniziativa del presidente Šavkat Mirziyoyev su esempio di simili attività in Kazakistan, come la Nazarbaev University (NU), anche se i finanziamenti dell’istituto uzbeko sono piuttosto aleatori, a differenza di quello kazaco.
Il Kazakistan è in effetti il Paese centrasiatico che ha sfruttato maggiormente i fondi di beneficenza per la formazione, e attualmente se ne contano una ventina, che sostengono 116 istituti in tutto il Paese, secondo i calcoli dell’agenzia Ranking.kz. Gli analisti mettono in evidenza i successi di alcune di queste organizzazioni, come la stessa NU, la “Scuola Intellettuale Nazarbaev” (NIS), la Scuola fisico-matematica repubblicana Rfms e l’endowment medico “Centro del Cuore”, un centro scientifico cardio-chirurgico nazionale. Il NU e il NIS godono di un capitale superiore al miliardo di dollari, gli altri sono a livelli decisamente più modesti a livello finanziario, anche se l’Rfms può gloriarsi di aver formato un numero considerevole di specialisti di alto livello.
Per cercare di dare maggiori garanzie a queste strutture, il ministero dell’istruzione superiore e della ricerca scientifica di Astana ha presentato al Mažilis, il parlamento nazionale, un progetto di legge “Sui fondi a capitale protetto”, che dovrebbe essere votato entro l’anno. La speranza è quella di creare un’atmosfera che invogli i cittadini più facoltosi e responsabili del Paese a contribuire a simili iniziative, magari per finanziare gli istituti in cui essi stessi hanno studiato, o dove ora si trovano i loro figli e nipoti. In effetti, uno dei principi dell’endowment è la gratitudine dei diplomati verso la propria Alma Mater, come è tradizione delle stesse Oxford e Harvard, da parte di coloro che grazie agli studi hanno potuto raggiungere alti livelli e successi della carriera.
In Asia centrale questa gloria sociale e formativa è ancora un lontano orizzonte, ma in Kazakistan confidano di avvicinarsi ad essa rapidamente, approntando diverse misure che premiano l’attività dei mecenati, non soltanto delle caste al potere, ma di tutti gli ambiti sociali. Come affermano gli esperti del settore, la crescita della “beneficenza sociale” non dipende dalla volontà dei ricchi e dei potenti, ma dalla richiesta e dall’energia dell’intera società, delle classi medie e di coloro che desiderano vivere una vita qualitativamente più interessante e produttiva.
Fonte : Asia