AGI – Un’ondata di maltempo ha investito il Nord Italia, causando allagamenti, frane ed esondazioni in Liguria e Piemonte e forti disagi alla circolazione stradale e ferroviaria a Milano, dove ha esondato il Seveso. La perturbazione atlantica ha raggiunto il Veneto, dove la Protezione civile aveva diramato l’allerta rossa, mentre le temperature si sono abbassate repentinamente. In Piemonte un agricoltore di 58 anni è disperso nella zona di Feletto, nel Canavese, in provincia di Torino: stava lavorando su un terreno a bordo del trattore quando le acque in piena del torrente Orco lo hanno travolto, trascinandolo via con il mezzo. A Torino è attesa la piena del Po.
Allerta arancione in Lombardia, gialla in 6 regioni
L’ondata di maltempo che ha investito l’Italia farà sentire i suoi effetti anche oggi, con la Protezione civile che ha diramato un’allerta arancione per diverse zone della Lombardia (Milano, laghi e Prealpi Varesine, Lario e Prealpi occidentali, Orobie bergamasche) e gialla per zone della stessa Lombardia e di altre cinque regioni, Valle d’Aosta, Veneto, Friuli Venezia-Giulia, Campania e Puglia. In particolare allerta gialla per ordinaria criticità per rischio temporali in Campania nel Basso Cilento, Alto Volturno e Matese, Piana campana, Napoli, Isole e Area vesuviana, Penisola sorrentino-amalfitana, Monti di Sarno e Monti Picentini, Tusciano e Alto Sele, Piana Sele e Alto Cilento. In Friuli Venezia-Giulia nel Bacino di Levante / Carso, Bacino montano del Tagliamento e del Torre, Bacino dell’Isonzo e Pianura di Udine e Gorizia, Bacino del Livenza e del Lemene. Quindi anche in Lombardia nella Bassa pianura centro-occidentale, Alta pianura orientale, Pianura centrale, Laghi e Prealpi orientali, Bassa pianura orientale, Bassa pianura centro-orientale, Bassa pianura occidentale; in Puglia nei Bacini del Lato e del Lenne, Salento. In Friuli Venezia-Giulia nel Bacino dell’Isonzo e Pianura di Udine e Gorizia, Bacino del Livenza e del Lemene; nella Valle d’Aosta centrale, Valle del Gran San Bernardo da Aosta a Valpelline, Valle di Saint-Barthe’lemy e Valtournenche, Dorsale settentrionale e nord-occidentale, Valgrisenche e Valdigne, Bassa Valle d’Aosta, dalla Gola di Montjovet a Pont-Saint-Martin, Valle del torrente Chalamy, Valle d’Ayas, Valle di Champorcher e Valle di Gressoney, Valle di Cogne, Valsavarenche e Valle di Rhemes. Infione in Veneto, nel Basso Brenta-Bacchiglione e Fratta Gorzone, Livenza, Lemene e Tagliamento, Adige-Garda e monti Lessini, Alto Brenta-Bacchiglione-Alpone, Po, Fissero-Tartaro-Canalbianco e Basso Adige, Piave pedemontano, Basso Piave, Sile e Bacino scolante in laguna.
Copernicus, estate 2024 la piu’ calda di sempre
L’estate del 2024 è stata la più calda mai misurata sul pianeta, dove i record di temperatura sono continuati senza indebolirsi per più di un anno, con la sua processione di ondate di caldo, siccità o inondazioni mortali alimentate dal riscaldamento globale. Da giugno ad agosto, i tre mesi estivi dell’emisfero settentrionale hanno visto la temperatura media globale più alta mai misurata, battendo già il record del 2023, ha reso noto l’Osservatorio europeo Copernicus.
“Negli ultimi tre mesi, il pianeta ha vissuto i mesi di giugno e agosto più caldi, il giorno più caldo e l’estate più calda dell’emisfero settentrionale”, ha affermato Samantha Burgess, vice capo del Copernicus Climate Change Service (C3s), nel suo bollettino mensile. “Questa serie di record aumenta la probabilità che il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato”, ha aggiunto.
Paesi come Spagna, Giappone, Australia (in inverno) e Cina hanno annunciato questa settimana di aver misurato livelli di caldo storici per il mese di agosto. I “fenomeni estremi osservati quest’estate non potranno che intensificarsi, con conseguenze devastanti per le persone e il pianeta, a meno che non adottiamo misure urgenti per ridurre i gas serra”, ha evidenziato Burgess.
Fonte : Agi