La principessa Zelda deve evadere dalle segrete in cui è prigioniera dopo essere stata messa sotto accusa per la comparsa di misteriose “crepe” color porpora in tutta Hyrule, che si espandono fino a inglobare oggetti e persone. In circostanze normali, il suo destino sarebbe quello di languire in cella fino a quando l’eroe che finora l’ha sempre salvata, Link, non arriva in suo soccorso.
Il nuovo capitolo di Zelda
The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom però non funziona così. Nel nuovo videogioco del franchise assistiamo infatti a un sorprendente ribaltamento dei ruoli: questa volta Zelda deve salvarsi da sola e accorrere in aiuto di Link. Echoes of Wisdom, in uscita il 26 settembre per Switch, è il primo gioco del saga di Nintendo che vede la principessa nel ruolo di protagonista.
Quando la casa giapponese ha annunciato il titolo a giugno, l’autore Eiji Aonuma ha dichiarato che l’obiettivo era quello di “creare un nuovo stile di gioco che rompesse le convenzioni del passato”: in altre parole un nuovo modo per permettere a Zelda di liberarsi del ruolo di damigella in pericolo e trasformarsi in un’eroina.
La demo
Per quanto possa ricordare al remake del 2019 di Link’s Awakening, caratterizzato da adorabili personaggi superdeformed e ambientazioni scintillanti, il videogame è in realtà più vicino allo spirito dell’ultimo capitolo della serie, Tears of the Kingdom. Dopo più di un’ora di gioco durante una recente demo, ci siamo resi conto che cimentarsi con Echoes of Wisdom è spassoso come andare al luna park. Ci sono mille enigmi da risolvere e ognuno è responsabile della propria avventura. Zelda non è una spadaccina esperta, quindi i suoi poteri sono per forza di cose diversi. Utilizzando il Tri Rod – con un piccolo aiuto da parte di un nuovo personaggio chiamato Tri – la principesse può creare repliche di oggetti chiamati “echi“, che l’aiutano a navigare nel mondo. Ci sono molte cose da copiare e creare – tavoli, letti e focolari – e il percorso è infestato da nemici di ogni tipo. Avete bisogno di creare un ponte? Impilate alcune casse. Oppure tavoli. O ancora letti (ma dopo aver schiacciato un pisolino). Dovete scontrarvi con un boss? Provate a lanciare un branco di Keese che assomigliano a pipistrelli, o magari un Moblin armato.
La prima parte della demo include la fuga di Zelda dalla prigione, dove ha appena iniziato a imparare a creare gli echi, e poi si estende in una piccola porzione dell’overworld del gioco. In un piccolo villaggio ho imparato a creare l’eco di un trampolino e l’ho usato per rimbalzare sui tetti. Nel campo, ho scatenato un nemico a forma di palla appuntita da usare come ariete contro gli avversari. Ma è stata la seconda parte della demo – un piccolo dungeon con tanto di boss fight – a dare le maggiori soddisfazioni. Echoes of Wisdom non è ampio come altri titoli recenti (per esempio Breath of the Wild a Tears of the Kingdom), ma non manca l’esplorazione. Zelda ha alcune altre abilità che sbloccherà più avanti nel gioco, come il potere di aggrapparsi a un oggetto e di tirarlo oppure spingerlo. Combinando gli echi – non è chiaro quanti ce ne siano in totale, ma nella demo erano più di una dozzina – con la capacità di aggrapparsi di Zelda si possono creare molte soluzioni bizzarre, come i peni lanciafiamme di Tears of the Kingdom.
Personalmente, ho apprezzato in particolare la possibilità di saltare su qualsiasi cosa e lanciare ogni oggetto sulla mia strada, da una roccia a un’eco nemica. Un rappresentante di Nintendo mi ha raccontato che un altro giocatore ha sguinzagliato un’eco per combattere al posto suo mentre faceva un pisolino. Echoes of Wisdom include anche un’abilità pensata per i fan dal gameplay più tradizionale di Zelda: il potere di trasformare la protagonista in un carro armato simile a Link, con tanto di spada. Si tratta di una funzione limitata per la quale è necessario accumulare energia sufficiente, ma che regala alla demo una gradita familiarità. I poteri unici di Zelda sono l’elemento che rende Echoes of Wisdom così intrigante. Ed è bello vedere la principessa di Hyrule finalmente brandire una spada.
Questo articolo è comparso originariamente su Wired US.
Fonte : Wired