Quella del 2024 sarà un’edizione storica, perché per la prima volta ci sarà la Uefa in veste di co-organizzatrice dell’evento. Ma la 68ma tornata del Pallone d’Oro sarà anche quella che, dopo vent’anni, non vedrà nell’elenco dei candidati al prestigioso riconoscimento né Leo Messi, né Cristiano Ronaldo. Che, nel periodo in oggetto, hanno alzato il trofeo tredici volte (8 trionfi per l’argentino, sei per il lusitano) a cui vanno aggiunti anche gli undici secondi posti collezionati. Basta questo a rendere la cerimonia del prossimo 28 ottobre una sorta di spartiacque con il passato, con tanto di novità assoluta costituita da due nuovi “award” che verranno assegnati al miglior tecnico dell’anno in campo maschile e femminile.
La lista dei 30 in “nomination”
Ad essere maggiormente rappresentato, il Real Madrid che si è laureato campione d’Europa per club alzando la sua quindicesima Champions League: nell’elenco figura uno dei favoriti alla vittoria finale come Vinicius Junior (premiato Mvp di Champions), insieme a Jude Bellingham, Federico Valverde, Dani Carvajal, Toni Kroos, Antonio Rudiger ed al neo acquisto del blancos Kylian Mbappé. Quattro gli esponenti dell’Arsenal (Declan Rice, Bukayo Saka, William Saliba e Martin Odegaard), del Manchester City (Rodri, Eling Haaland, Ruben Dias e Phil Foden) e per il Bayer Leverkusen campione di Germania (Granit Xhaka, Alejandro Grimaldo e Florian Wirtz). Due presenze in elenco per il Barcellona (Lamine Yamal e Dani Olmo), una a testa per Paris Saint Germain (Vitinha), Aston Villa (Emiliano Martinez), Chelsea (Cole Palmer), Atletico Bilbao (Nico Williams) e Bayern Monaco (Harry Kane). L’Italia sarà rappresentata dall’Inter, che ha in lista Lautaro Martinez ed Hakan Calhanoglu, la Roma con i suoi due nuovi acquisti estivi Artem Dobvyk e Mats Hummels – arrivati rispettivamente da Girona e Borussia Dortmund – e l’Atalanta con quell’Ademola Lookman autore della tripletta che ha regalato ai nerazzurri la vittoria nella finalissima di Europa League.
I grandi esclusi
Già detto di Messi e CR7, diverse le assenze “di peso” tra i candidati al riconoscimento di France Football, tutti i nomi che per anni sono appartenute al firmamento del calcio internazionale. Se Karim Benzema ha pagato la scelta di traslocare in Arabia registrando un rendimento ben inferiore alle aspettative, e Kevin De Bruyne è stato condizionato da qualche infortunio di troppo, sorprende l’assenza di Robert Lewandovski, al pari di quella di un Antoine Griezmann che pur senza trofei ha fornito nel periodo preso in esame per votare i 30 giocatori in nomination performance di livello assoluto. In parte comprensibile l’esclusione di un Luka Modric che a 38 anni si è trovato a vivere a Madrid un’annata quasi da gregario (seppur con standard di rendimento elevato), molto meno quello di Rodrygo rivelatosi essenziale per le fortuna del Real che ha alzato quattro trofei nell’annata. Penalizzata anche la “linea verde” dei Galacticos – assenti sia Aurelien Tchouameni che Eduardo Camavinga – e soprattutto quella del Barcellona, vista l’assenza sia di Gavi che di Pedri, ma a suscitare parecchie perplessità è il mancato inserimento di Jamal Musiala, tra i più performanti ai recenti campionati europei e tra le colonne del Bayern.
Fonte : Today