Un gruppo di ricercatori di Singapore ha individuato un nuovo ceppo di Candida auris, un fungo patogeno particolarmente preoccupante per la sua resistenza agli antifungini, in un paziente ricoverato nel 2023 al Singapore General Hospital (Sgh). Si tratta del sesto ceppo di C. auris ad oggi noto, che gli autori della ricerca hanno caratterizzato anche grazie allo sviluppo e all’applicazione di una tecnica di machine-learning. I risultati dello studio sono stati pubblicati su The Lancet Microbe.
Candida auris
C. auris, si legge su sito dell’Istituto Superiore di Sanità, è stato identificato per la prima volta nel 2009, dopo essere stato isolato in Giappone dall’orecchio (in latino “auris”) di una donna. Spesso causa infezioni di lieve entità, ma nel 2022 è stato inserito dall’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) nella categoria dei funghi patogeni con priorità critica, ovvero che necessitano di particolare attenzione poiché costituiscono per vari motivi una minaccia per la salute pubblica.
Candida auris può infatti provocare infezioni invasive nei pazienti immunocompromessi o con patologie pregresse, specialmente se ospedalizzati, e che necessitano di dispositivi medici invasivi come cateteri o tubi per la tracheotomia. Inoltre, è spesso resistete ai farmaci antimicotici più comunemente utilizzati e la sua identificazione non è semplice in assenza di specifici strumenti, anche a causa della sintomatologia molto variabile che può causare. A seconda del distretto corporeo nel quale si diffonde C. Auris può infatti causare otiti, polomoniti, pericarditi, infezioni addominali o del torrente ematico.
Il nuovo ceppo isolato a Singapore
Il Singapore General Hospital (Sgh) ha un programma di sorveglianza attiva che prevede lo screening dei pazienti ad alto rischio per C. auris attraverso un tampone di routine effettuato al momento del ricovero. Come anticipato, un paziente ricoverato in questo ospedale nel 2023 è risultato positivo al test e, grazie alla collaborazione con l’A*Star’s Genome Institute of Singapore (Gis) e con la Scuola di Medicina della National University of Singapore (Nus Medicine), un gruppo di ricercatori ha scoperto che l’infezione era dovuta a un nuovo ceppo di Candida auris, diverso dai cinque già noti. La scoperta è stata anche frutto dello sviluppo da parte degli scienziati dell’A*Star’s Gis di una specifica tecnica di machine-learning progettata per tenere traccia dei nuovi possibili ceppi di C. auris.
È necessario aumentare la sorveglianza
“Le implicazioni di questa scoperta vanno ben oltre il laboratorio. Ora che abbiamo scoperto il sesto ceppo di Candida auris è urgente migliorare la capacità di sorveglianza o sviluppare nuovi metodi per aumentare le attuali strategie di monitoraggio, in modo che le strutture sanitarie possano tenere sotto controllo la sua comparsa e contenerne la diffusione”, ha commentato Karrie Ko, prima autrice, insieme a Chayaporn Suphavilai, dello studio pubblicato su The Lancet Microbe. Ko è consulente presso il Dipartimento di Microbiologia dell’Sgh e direttrice del programma clinico accademico di patologia della SingHealth e della Duke-Nus Medical School.
Secondo Suphavilai, scienziata senior presso A*Star’s Gis, il metodo di machine-learning utilizzato in questo studio potrebbe tornare utile a questo scopo anche in futuro: “Questo studio ha dimostrato che l’approccio di apprendimento automatico può migliorare le capacità di sorveglianza individuando automaticamente genomi anomali”. Il protocollo semi-automatico messo a punto dal gruppo di ricercatori, spiega Suphavilai, faciliterebbe infatti la tempestiva individuazione di nuovi genomi. “Questo – conclude la ricercatrice – ha il potenziale per rafforzare la sorveglianza contro le minacce emergenti per la salute pubblica”.
Fonte : Wired