L’IFA di Berlino è un po’ la versione europea del CES di Las Vegas in termini sia di dimensioni sia di ambizioni. Una differenza sostanziale, come si fa notare spesso con ironia e prendendo un po’ in giro gli americani, è che “a Berlino i televisori sono più piccoli”. Un’altra differenza è che IFA è da sempre incentrata più sulla tecnologia per tutti che su quella riservata agli smanettoni: ci sono computer, smartphone e robot ma soprattutto ci sono lavatrici, lavastoviglie, forni, scope elettriche, piccoli e grandi elettrodomestici. O anche enormi elettrodomestici, perché sulla grandezza dei frigo a Berlino non si scherza.
Ne è una dimostrazione evidente e lampante lo stand di Haier all’edizione numero 100 della Internationale FunkAusstellung: è fra i più grandi della fiera e qui trovano spazio anche gli storici marchi Candy e Hoover, che ormai da tempo fanno parte della galassia della multinazionale di origine cinese. Che a sua volta e da anni è fra i principali protagonisti del settore dell’elettronica domestica, quella che usano più o meno tutte le persone.
Il segreto di Haier è nell’app hOn
Sono soprattutto 3 le linee di prodotti di Haier che ci hanno colpito fra quelle che abbiamo visto a IFA 2024, di cui abbiamo fra l’altro parlato con Gianpiero Morbello, responsabile dell’azienda per il mercato europeo: le nuove lavatrici X Serie 11, le lavastoviglie I-Pro Shine e i forni Bionic Steam. Cioè appunto 3 famiglie di elettrodomestici che sono nelle case di chiunque e che sono accessibili a chiunque e che (nel caso di Haier) fanno ampio uso delle funzionalità permesse dall’app hOn e dell’intelligenza artificiale per lavorare meglio e con maggiore efficienza.
È il caso delle lavatrici della gamma X Serie 11 che non solo sono in grado di raggiungere la classe energetica A-60% (praticamente un unicum nel settore) ma anche sfruttano soluzioni interessanti come la tecnologia Ultra Fresh Air che, attraverso un flusso continuo di aria nel cestello, dovrebbe rinfrescare gli indumenti, mantenendoli asciutti e prevenendo la diffusione di batteri e cattivi odori sino a 12 ore dopo il lavaggio. Quanto all’IA, viene usata (per esempio) per riconoscere la tipologia e la quantità del bucato e per ottimizzare le impostazioni e scegliere il programma più adatto. In maniera simile, le lavastoviglie I-Pro Shine usano una tecnologia chiamata Biovitae che consiste in una luce LED diffusa e di colore bianco che, nel caso in cui i piatti rimangano all’interno della macchina a lungo prima di essere puliti, dovrebbe sanificarli ed eliminare virus e batteri.
Per quanto riguarda i numerosi forni della famiglia Bionic Steam, dall’azienda ci hanno spiegato che sono stati pensati e realizzati per “massimizzare le potenzialità del vapore” (che è in effetti la traduzione italiana della parola steam): a Berlino ne abbiamo visti 4, da quelli con vasca o serbatoio d’acqua interni per generare la quantità di vapore desiderata a quelli specifici per la cottura del pane, delle carni o sottovuoto. Tutti sono gestibili anche da remoto attraverso l’app hOn e tutti sono dotati di una sorta di intelligenza artificiale allenata (anche) dalle competenze e dai test di vari chef.
Un futuro fatto di abbonamenti
“L’IA è come il cervello di un bambino: migliora con il tempo”, ci ha ricordato Morbello per sottolineare quanti passi avanti la sua azienda abbia fatto appunto nell’uso dell’intelligenza artificiale in casa, soprattutto in cucina. Un esempio pratico e concreto è linea di forni Chef@Home, che attraverso sensori che rilevano il punto di cottura e telecamere che usano algoritmi di image recognition è in grado sia di suggerire le ricette adatte al cibo inserito sia di capire quando è pronto: “La prossima evoluzione è il nostro progetto Camera Everywhere, per avere queste funzionalità su praticamente tutti i nostri forni”.
Qualcosa di simile è disponibile anche per alcuni modelli di frigo: attraverso l’app hOn si può informare l’apparecchio sul cibo che si è inserito all’interno, sia scegliendo la categoria sia inquadrando il codice a barre, così da essere informati in tempo dell’avvicinarsi della probabile data di scadenza. E anche ricevendo proposte sui piatti che sarebbe meglio preparare per evitare sprechi.
Per il futuro, Haier sta lavorando su un paio di aspetti che ci sono sembrati interessanti: una maggiore integrazione con i dispositivi di altri marchi e l’ampliamento del progetto Washpass. Il primo è in effetti il vero e più grande ostacolo alla diffusione della cosiddetta smart home: perché funzioni, le persone non devono essere costrette a comprare tutto di una sola marca e le aziende devono fare sì che i loro prodotti possano interfacciarsi con quelli degli altri. Morbello ci ha spiegato che “siamo fra i primi sostenitori di Matter (un protocollo che fa proprio questo, ndr)” e che “abbiamo già pronto un frigo che funziona con Matter e può fare da hub, collegandosi a prese di corrente compatibili cui possono essere attaccati elettrodomestici anche di altre marche”. Che dunque potranno essere controllati e gestiti anche loro attraverso l’app hOn.
Fonte : Repubblica