La serie su Mussolini è eccezionale

La storia dell’ascesa e della caduta di Mussolini arriva sul piccolo schermo con la nuova serie Sky Original “M – Il figlio del secolo”, un titolo ambiziosissimo ispirato al romanzo di Antonio Scurati e presentato in anteprima, fuori concorso, alla 81 edizione del Festival di Venezia. Dietro la macchina da presa c’è Joe Wright, regista di film come Espiazione, Orgoglio e Pregiudizio, Anna Karenina e davanti uno straordinario Luca Marinelli che si cala alla perfezione nel corpo, nella mente, nell’anima di una figura controversa come quella di Mussolini confermandosi non solo un grandissimo interprete ma il migliore nel panorama cinematografico italiano. 

Scritta da Stefano Bises, autore di Gomorra – La Serie, The New Pope, ZeroZeroZero, e Davide Serino a cui dobbiamo le sceneggiature de Il Re ed Esterno Notte, M – Il figlio del secolo ci trasporta in un’Italia arresa alla dittatura raccontando la personalità egocentrica, le azioni scellerate, la mascolinità tossica di un uomo che ha scritto una delle pagine più brutte della storia italiana. Si parte dalla fondazione dei Fasci italiani nel 1919 e si arriva al famigerato discorso di Mussolini in Parlamento nel 1925, dopo l’omicidio del deputato socialista Giacomo Matteotti. La serie, però, non parla solo di politica ma offre un interessantissimo sguardo sulla vita privata di Mussolini raccontando le sue relazioni personali, tra cui quelle con la moglie Rachele, con l’amante Margherita Sarfatti e con altre figure iconiche dell’epoca.

Ambiziosa, provocatoria, geniale, M – Il figlio del secolo è la cosa più bella che abbiamo visto al Festival di Venezia e una delle migliori serie italiane di sempre. Quella su Mussolini, infatti, è una serie eccezionale che in fatto di qualità di regia, sceneggiatura e interpretazione dei suoi protagonisti non ha rivali, né tra i film in concorso a Venezia 81 né tra le serie delle principali piattaforme di streaming.

Composta da otto episodi e diretta da un lungimirante Joe Wright, che ha lavorato a questo titolo per ben sei anni, M – Il figlio del secolo è un racconto dinamico, ritmato, travolgente che è impossibile non amare e che mette il pubblico faccia a faccia con i rischi che la società contemporanea corre nell’affidarsi a figure dittatoriali in momenti di paura e incertezza. 

Luca Marinelli fa un lavoro incredibile nel diventare Benito Mussolini, ne assume l’aspetto fisico, l’accento, il tono di voce, l’ego smisurato. Marinelli ci mostra ogni aspetto della personalità del Duce e lo fa con una tale intensità e bravura da spaccare lo schermo, da rompere non solo la quarta parete ma disintegrare quella barriera immaginaria che si pone tra chi fa una serie e chi la guarda entrando così dritto nel cuore di tutti. 

“Ho dovuto sospendere il mio giudizio sul personaggio di Mussolini per poterlo ritrarre in tutta la sua essenza e da antifascista convinto è stata una delle cose più dolorose che abbia fatto in vita mia” ha specificato l’attore durante la conferenza stampa ma il suo sforzo emotivo è stato necessario per poter avere come risultato la serie meravigliosa che è M – Il figlio del secolo, un racconto che guarda al passato per fare aprire gli occhi sul presente.

Di questa serie è vincente ogni aspetto, dalla regia alla sceneggiatura, dal cast alle luci fino a passare alla perfetta colonna sonora a cura dei The Chemical Brothers. 

Futuristica, originale, provocante e provocatoria, M – Il figlio del secolo è una serie imperdibile. Per vederla dovrete aspettare i primi mesi del 2025 ma ricordatevi questo titolo perché farà la storia, anzi, l’ha già fatta. 

Voto: 8,8

Fonte : Today