Telescopio Flyeye, perché in Sicilia è stata sospesa la costruzione

Le associazioni ambientaliste Club Alpino Italiano, Legambiente Sicilia, Lipu e Wwf Sicilia hanno ottenuto lo stop alla costruzione del telescopio Flyeye dell‘Agenzia spaziale europea (Esa) sul Monte Mufara, nelle Madonie in provincia di Palermo. Il Tribunale amministrativo regionale della Sicilia ha accolto la richiesta di misure cautelari e urgenti presentata dalle associazioni, sospendendo i lavori iniziati il 27 agosto in una “zona A” , ovvero di tutela integrale, all’interno del parco. Il tribunale ha ritenuto che ci siano numerosi aspetti di illegittimità da approfondire e ha considerato prevalente l’interesse alla tutela ambientale del sito, rispetto al proseguo dei lavori.

Il Flyeye sarebbe il primo telescopio di una rete globale progettata dal Programma di sicurezza spaziale dell’Esa per monitorare gli oggetti vicini alla Terra (Neo). Questi telescopi esaminano continuamente il cielo notturno, identificando automaticamente i potenziali oggetti pericolosi, come gli asteroidi, e fornendo avvisi tempestivi in caso di minacce. Nei prossimi giorni, sulle Madonie erano attesi Josef Aschbacher, direttore generale dell’Esa, e Teodoro Valente, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, ma non si farà più niente almeno non prima del prossimo 24 settembre quando la camera di consiglio per la trattazione collegiale dell’istanza cautelare avrà preso una decisione.

Il sito naturale

Le Madonie sono una catena montuosa nella parte settentrionale della Sicilia, interamente compresa nella città metropolitana di Palermo: all’interno del Parco del Monte Mufara si trovano foreste di faggio e quercia, specie protette come il cinghiale e piante endemiche come l’orchidea di Sicilia. Ma il Monte Mufara riveste anche una notevole importanza dal punto di vista astronomico. Fin dagli anni Settanta, infatti, il cielo delle Madonie è oggetto di verifiche e osservazioni. In particolare il sito di Piano Battaglia risultò essere il più pulito della Sicilia, privo di inquinamento luminoso, con possibilità di osservazioni per più giorni l’anno, un sito ideale per la ricerca scientifica, la didattica e la divulgazione delle scienze astronomiche.

I lavori per la realizzazione del telescopio Flyeye all’interno del Parco astronomico delle Madonie richiederà una serie di attività che le associazioni reputano lesive della natura, tra cui sbancamenti, ovvero l’escavazione e rimozione di terra e materiali dal sito e la realizzazione di un grande edificio alto oltre 13 metri e con una superficie di 800 metri quadrati, con un volume edilizio totale di 3.540 metri cubi. Inoltre, sono stati programmati la costruzione di una nuova strada carrozzabile per l’accesso alla cima della montagna e di un parcheggio per l’osservatorio.

La reazione politica

Anche la posa della prima pietra del telescopio, prevista per il 6 settembre alla presenza del ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso e del presidente della Regione Renato Schifani, sarà rinviata. Il ministro, in particolare, ha espresso il parere “che l’interesse strategico dell’osservatorio FlyEye venga riconosciuto dalla magistratura amministrativa siciliana nei tempi più brevi possibili, per evitare rischi di un ripensamento dell’Agenzia Spaziale europea sulla sede più adatta ad ospitare l’osservatorio, con inevitabili ripercussioni anche su altri progetti in corso di assegnazione al nostro Paese”.

Fonte : Wired