Sangiuliano: “Avevo un rapporto affettivo con Boccia. Ho dato le dimissioni, ma Meloni le ha respinte”

“Ho presentato le mie dimissioni alla premier, che le ha respinte”. Così il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano intervistato dal direttore del Tg1 Gianmarco Chiocci sulla vicenda che vede al centro la sua “quasi consulente” Maria Rosaria Boccia, l’imprenditrice che nelle ultime settimane è stata spesso avvistata con il ministro e sostiene di essere una sua consigliera. Una versione che finora era sempre stata smentita dal ministro e dal suo staff.

“Il rapporto con la dottoressa Boccia? Questo mi pesa doverlo raccontare perché attiene alla mia sfera privata” ha detto Sangiuliano. “Un rapporto di tipo personale, un rapporto di tipo affettivo”.

Sangiuliano: “Ho pagato con la mia carta, non sono ricattabile”

Il ministro ha assicurato “categoricamente che mai un euro del ministero è stato speso per la dottoressa Boccia. Ho pagato io”. “Prima dell’inizio della trasmissione” ha detto rivolgendosi al direttore del Tg1, “l’ho fatta accedere al dispositivo del mio telefono cellulare con la mia banca e ha potuto vedere con i suoi occhi il biglietto di un treno per Milano, gli aerei per Taormina pagati da me, con la mia carta di credito”. Dati “tracciatissimi”, ha aggiunto, “fanno riferimento al mio conto corrente personale”.Quindi ha spiegato di non essere ricattabile “perché in una funzione pubblica sei ricattabile se hai usato impropriamente denaro pubblico e io su questo terreno non sono ricattabile”. 

Il motivo di tanto risentimento? “Posso comprendere la delusione sentimentale di una persona nei miei confronti anche perché io ho più volte ribadito, soprattutto nell’ultima fase, che non intendevo lasciare mia moglie, che è la persona più importante della mia vita, una persone eccezionale. Oppure la delusione per la mancata nomina, che non poteva avvenire perché io privilegio l’istituzione alla convenienza personale”. Questa la risposta del ministro.

Poi aggiunge: “Mi sembrerebbe strano che qualcuno pensasse di aprire un’inchiesta su relazioni personali, non vedo profili giuridici”.

Cosa è successo

Il caso Boccia-Sangiuliano è molto semplice, o almeno così appare. La “quasi consulente” Maria Rosaria Boccia sostiene di essere una collaboratrice di Sangiuliano mentre il ministro smentisce e dice di non averle pagato “neanche un caffè coi soldi del ministero”. Di aver pagato cene e viaggi di tasca propria.

La misteriosa collaboratrice di Sangiuliano infatti è stata per molto tempo al seguito del ministro. A provarlo ci sono foto degli eventi, locandine e presenze a incontri istituzionali. Ma Boccia non ha un ruolo al ministero: dai controlli effettuati da Today.it negli archivi, non risulta alcun incarico o consulenza.

Oltre alla questione dei soldi pubblici però c’è anche quella che riguarda l’accesso a informazioni rilevanti, in particolare a quelle in merito al summit del G7, ma Meloni ha detto in tv di aver avuto rassicurazioni da Sangiuliano in tal senso. Poco dopo però l’imprenditrice ha pubblicato sui social due documenti che sembrano smentire questa tesi e una email arrivata dal gabinetto del ministero per la sua nomina “a consigliere del ministro per i grandi eventi”, accompagnata dall’audio di una telefonata con lo stesso funzionario del ministero.

La risposta di Boccia in diretta su Instagram

Ancora una volta la “quasi consulente” si è avvalsa di Instagram per rispondere alle dichiarazioni del ministro. Pochi minuti dopo l’intervista al Tg1 h scritto sul social: “Iniziamo a dire bugie!” e poi “Su questo terreno non sono ricattabile”, ripetendo la frase pronunciata dal ministro a sua discolpa (vedi foto sotto). Insomma la telenovela di fine estate tra Boccia e Sangiuliano, che sta imbarazzando il governo Meloni, sembra destinata a durare ancora a lungo. 

Boccia risponde a intervista Tg1 Sangiuliano - Foto Instagram

Fonte : Today