La verità sull’incendio della Grenfell Tower: “I 72 morti erano evitabili”

Settantadue persone sono morte il 14 giugno 2017 nel terribile incendio della Grenfell Tower di Londra, il blocco di appartamenti nel quartiere di North Kensington. Del rogo che divorò lo stabile rimasero vittime anche i due giovani architetti italiani Gloria Trevisan e Marco Gottardi. La loro e le altre decine di morti “erano evitabili”: è questa la conclusione cui è giunta la commissione d’inchiesta sul disastro, presieduta dall’ex giudice Sir Martin Moore-Bick.

“La verità è che le persone che vivevano nel grattacielo sono state tradite per decenni da chi aveva la responsabilità della sicurezza dell’edificio” ha aggiunto Moore-Bick presentando il report finale nel quale vengono evidenziate nero su bianco le responsabilità del governo britannico e delle aziende operanti nel settore edilizio.

Dal corpo dei pompieri alla deregolamentazione: la catena di responsabilità

Dopo la presentazione del report, il primo ministro britannico Keir Starmer si è scusato con le vittime dell’incendio e con i familiari “a nome dello Stato”. “Non sarebbe mai dovuto accadere”, ha dichiarato in parlamento. “Lo Stato ha fallito nel suo dovere più fondamentale, che è quello di proteggere i cittadini”. Quella in capo al governo britannico è solo una delle responsabilità che hanno contribuito al “cammino verso il disastro” di cui ha parlato Moore-Bick.

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Nella prima fase dell’inchiesta, presentata nel 2019, la “causa principale della propagazione dell’incendio” era stata individuata nel materiale usato per il rivestimento della facciata dello stabile, che avrebbe provocato il diffondersi rapidissimo delle fiamme. Ora la commissione si è spinta oltre, affermando che già dagli anni ’90 i governi avrebbero “ignorato, rinviato e trascurato” le preoccupazioni sulla sicurezza dell’edilizia. Ci sarebbe inoltre stata una “sistematica disonestà” da parte dei produttori del rivestimento del palazzo, colpevoli di aver adottato “strategie deliberate per manipolare i test e aggirare le regole”. Nei risultati finali dell’inchiesta viene puntato il dito anche contro il corpo dei vigili del fuoco di Londra, che non avrebbero imparato la lezione da un precedente incendio del 2009, che “avrebbe dovuto mettere in guardia sull’impreparazione nel combattere i roghi nei grattacieli”. l pompieri di Londra avrebbero mancato inoltre di addestramento adeguato e di una strategia per evacuare l’edificio a causa di una “cronica mancanza di leadership”. Un altro grave errore sarebbe stato quello di raccomandare a coloro che avevano lanciato l’allarme di rimanere negli appartamenti in attesa dei soccorsi. 

Dopo la presentazione dell’inchiesta, la polizia di Londra ha fatto sapere che le indagini non saranno completate prima del 2025; dopodiché spetterà alla procura decidere a eventuali incriminazioni. “I responsabili devono essere arrestati, voglio vederli dietro le sbarre”, ha dichiarato Calvin Benson, dell’associazione delle vittime “Justice4Grenfell”. “Abbiamo perso amici, vicini e persone care nel modo più orribile a causa dell’avidità, della corruzione, dell’incompetenza e della negligenza” ha aggiunto Natasha Elcock, presidente dell’associazione “Grenfell united”.

Fonte : Today