Il governo Meloni sembra essere a un passo dal raggiungimento di un accordo con la Commissione europea sulla questione delle concessioni balneari. Secondo le indiscrezioni che trapelano dalla bozza d’intesa attualmente sul tavolo delle trattative, i comuni italiani avranno l’obbligo di indire nuove gare entro giugno 2027, anche se c’è la possibilità di anticipare i bandi come peraltro già avviene in alcune regioni. Il piano prevede inoltre indennizzi per i concessionari uscenti, che saranno finanziati dai subentranti, mentre non è contemplato alcun diritto di prelazione per gli attuali titolari delle concessioni.
Le nuove licenze avranno una durata variabile compresa tra i 5 e i 20 anni, con criteri di assegnazione che terranno conto dell’esperienza professionale, dell’assunzione di personale dal concessionario uscente e di penalizzazioni per coloro che detengono più di una concessione nel territorio. Saranno valutati anche la corrispondenza degli impianti alle tradizioni locali e l’offerta di servizi che valorizzano le specificità del territorio.
I contenuti dell’accordo
Il ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto, prossimo a trasferirsi a Bruxelles in qualità di commissario europeo, è stato il protagonista delle negoziazioni che potrebbero sfociare in un decreto volto a scongiurare una procedura d’infrazione da parte dell’Unione europea. Il compromesso raggiunto con la Commissione prevede che i Comuni dovranno comunicare eventuali mancate suddivisioni in lotti e precisare il numero massimo di quelli aggiudicabili a un solo offerente, clausola che mira a tutelare le microimprese.
Gli indennizzi per i concessionari uscenti, ottenuti quasi insperatamente da Fitto nonostante l’iniziale contrarietà di Bruxelles su questo punto, saranno calcolati sul valore dei beni ammortizzabili non ancora ammortizzati e sull’equa remunerazione degli investimenti limitata agli ultimi cinque anni, sulla base di una perizia da parte di tecnici.
Di recente è intervenuta sulla questione anche l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm), esortando gli enti locali a evitare ulteriori proroghe e rinnovi automatici e a ricorrere a modalità di assegnazione competitive. L’Autorità sollecitava gli enti “affinché tutte le procedure selettive per l’assegnazione delle nuove concessioni siano svolte quanto prima” e in modo che l’assegnazione “avvenga non oltre il 31 dicembre 2024”, l’attuale limite fissato dalle normative. Giovanna Ferrara, presidente di Unimpresa, ha espresso preoccupazione riguardo al rischio di speculazioni e alla possibile creazione di monopoli di fatto, qualora le concessioni venissero assegnate in blocco a grandi soggetti invece che a piccoli imprenditori locali. La partita rimane comunque ancora aperta e l’esito delle trattative, dovrebbero culminare in un Consiglio dei Ministri convocato possibilmente per martedì.
Fonte : Wired