Le spiagge di Trieste: una piccola guida per scoprirle

LA PINETA – Il lungomare gode anche della presenza di un vero e proprio polmone verde affacciato sul blu, ovvero la sua Pineta, che offre diverse aree di svago per attività all’aperto, inclusa una palestra gratuita “openair”, una pista di bocce e spazi per praticare yoga e ginnastica. I più piccoli possono divertirsi nei diversi parchi gioco tra scivoli, altalene e giostre. È anche il luogo ideale per una passeggiata serale e un rinfresco in riva al mare nei numerosi chioschi caratteristici aperti tutto il giorno. Lungo l’intero litorale costiero vi sono inoltre stabilimenti a gestione privata, attrezzati con lettini, ombrelloni e servizi di ristorazione, a disposizione degli ospiti. La città offre un comodo servizio di trasporto pubblico via mare per collegare i due lati della linea costiera: una rotta verso Barcola-Grignano-Sistiana e l’altra fino alla cittadina in tipico stile veneziano di Muggia, dove vi sono numerosi stabilimenti balneari sia ad utilizzo gratuito che a pagamento.

MIRAMARE – Trieste ospita inoltre due aree marine protette, quella di Miramare, molto vicina alla città e quella delle Falesie di Duino, entrambe ricche di biodiversità e fruibili anche grazie a visite guidate. Le spiagge di Trieste, invece, sono particolari e inconsuete. Non si tratta dei classici litorali della costa italiana ma sono piccoli gioielli nascosti tra i paesaggi mozzafiato del golfo e della costiera; un perfetto rifugio per coloro che cercano tranquillità o un fresco sollievo nelle giornate estive. Grandi e piccini possono avventurarsi, inoltre, alla scoperta della biodiversità marina di Miramare e del Golfo di Trieste, grazie al BIOdiversitario MArino (BioMa), il Museo immersivo dell’Area Marina Protetta di Miramare, con un percorso espositivo, un laboratorio didattico, una saletta multimediale e uno spazio per workshop creativi. Nell’Area Marina Protetta di Miramare da giugno a settembre è possibile praticare seawatching accompagnati in piccoli gruppi dallo staff WWF, per osservare le centinaia di specie animali e vegetali che la popolano. L’attività è adatta a tutti, adulti e bambini, con l’unico requisito di maschera, boccaglio e pinne. 

EL “PEDOCIN” – È uno dei luoghi simbolo della città e una delle mete obbligatorie per chi vuole sentirsi un triestino doc. Si tratta di uno stabilimento balneare pubblico sul molo della Lanterna in cui ancora oggi la spiaggia è divisa da un muro che divide donne e uomini. Nel corso degli anni le autorità hanno suggerito di abbatterlo ma ogni volta c’è stata una sorta di sollevazione popolare: il muro c’è e deve restare!

PER I PIÙ AVVENTUROSI – Lungo la strada costiera si trovano numerosi ripidi sentieri che conducono a baie e insenature con spiagge libere, dove è possibile rilassarsi al sole con una splendida vista mare.Tra queste, Canovella de’ Zoppoli è raggiungibile imboccando uno storico sentiero dei pescatori carsici che scendevano dal ciglione. Questa spiaggia è caratterizzata da sassolini bianchi e grandi lastroni sui quali sdraiarsi ed è dotata di un piccolo chiosco. Un’altra meta suggestiva sono i Filtri, una tranquilla e soleggiata spiaggetta di ciottoli, anch’essa con un punto di ristoro. Qui arrivano correnti freschissime: sono le acque dolci che sgorgano da uno dei rami sotterranei del fiume Timavo che fluiscono proprio fino all’arenile.

Fonte : TgCom