Abbiamo scritto a lungo dei nuovi Pixel 9, i più recenti smartphone di Google: prima quando sono stati presentati, con un paio di mesi di anticipo per provare a prendere in contropiede Apple e i suoi iPhone 16, poi raccontando le nostre prime impressioni d’uso e poi ancora sollevando alcuni dubbi sui possibili rischi delle tante nuove funzionalità legate all’uso dell’intelligenza artificiale (qui).
Adesso, una decina di giorni dopo la messa in vendita dei telefoni anche in Italia, è arrivato il momento di una prova completa per dire che cosa ci è piaciuto e che cosa non ci è piaciuto di quello che fra i 3 riteniamo sia forse il più interessante, per il rapporto fra il prezzo, le prestazioni e quello che offre in generale. Parliamo del Pixel 9, che parte da 899 euro: non sono pochi (anzi, sono il secondo aumento in due anni) ma sono comunque meno dei 1099 che servono per entrare nella gamma dei Pixel 9 Pro. E onestamente senza che si debba davvero rinunciare a 200 euro di funzioni.
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Google Pixel 9, le caratteristiche tecniche
Esteriormente, tutta la gamma Pixel è cambiata, con la barra che ospita le fotocamere che non è più raccordata con i bordi del telefono ma è una sorta di isola rettangolare: ci sembra ben riuscita, ma i gusti sono ovviamente personali e non dubitiamo che qualche nostalgico possa lamentarsi. In generale, il Pixel 9 è ben costruito, solido e piacevole da maneggiare nonostante che sia un filo più grande del precedente Pixel 8, con il display che è cresciuto da 6.2” a 6.3”. Questa è comunque fra le caratteristiche che più abbiamo apprezzato del telefono: bello, ben luminoso, con frequenza di aggiornamento che arriva a 120 Hz, si tratta davvero di un ottimo display.
Tutti i Pixel 9 hanno il nuovo processore Tensor G4, che sarebbe stato ottimizzato per eseguire i modelli di IA più evoluti e multimodali, cioè in grado di capire input che siano (anche contemporaneamente) sotto forma di testo, di immagini e di audio. Anche per questo, la RAM è salita da 8 a 12 GB rispetto a un anno fa ma purtroppo lo spazio di archiviazione di base è rimasto ancora a 128 GB: iniziano a essere oggettivamente pochi, soprattutto considerata la qualità delle foto che il telefono è in grado di scattare e anche la voglia (che verrà sicuramente) di giocare e sperimentare con i vari scatti, che genererà altri scatti che occuperanno altro spazio.
Le fotocamere posteriori del Pixel 9 sono due: l’obiettivo principale è da 50 MP, mentre quello ultra-grandangolare, con un campo visivo di 123°, è da 48 MP. La batteria è leggermente più grande rispetto all’anno scorso, cioè 4700 mAh contro i 4575 del Pixel 8: l’autonomia è buona (si fa serenamente oltre una giornata di utilizzo), la ricarica rapida potrebbe essere più rapida e il telefono ci è parso meno tendente a scaldarsi rispetto al Pixel 8, che già lo era meno rispetto al Pixel 7.
Il Google Pixel 9 nell’uso di tutti i giorni
Dal punto di vista del sistema operativo, il telefono viene venduto con Android 14, come secondo noi è giusto che sia nonostante qualche lamentela che serpeggia sui social di chi lo avrebbe già voluto aggiornato ad Android 15. Il nuovo software di Google non è ancora stato rilasciato, dunque era francamente impossibile aspettarsi che sarebbe stato presente sui nuovi Pixel. Che però confermano ben 7 anni di update del sistema operativo come i precedenti Pixel 8: è praticamente un unicum nel panorama di più o meno tutti gli smartphone ed è un pregio da non sottovalutare anche in ottica di durata nel tempo ed eventuale rivendibilità.
Inoltre, i Pixel continuano a essere ricchi di funzionalità pressoché esclusive dal punto di vista del software, molte delle quali legate all’intelligenza artificiale, con Gemini che è sempre più integrata nei dispositivi di Google. Come conferma anche la sequenza di avvio, con il logo dell’IA che si sostituisce alla G, i Pixel 9 sono forse i primi, veri AI phone della storia: ci sono novità legate alla modifica delle foto, all’interazione con Gemini (che rimpiazza l’Assistente Google), al meteo, alla generazione di immagini e pure alla gestione delle telefonate e ci sono sembrate tutte utili o comunque divertenti e interessanti. Non tutte sono ancora disponibili in italiano, ma la speranza è che lo siano presto, soprattutto Pixel Studio e Note di Chiamata.
Quel che c’è, già adesso, è un telefono che funziona davvero bene, scatta ottime foto in tutte le condizioni di luce (anche la modalità macro ci è parsa più efficace che sul Pixel 8), è reattivo, bello da usare e veloce. È accompagnato, supportato e non ostacolato da un sistema operativo curato e pulito, che a parere di chi scrive resta la migliore espressione di Android insieme con la versione sviluppata da Nothing. Allo stesso modo, il Pixel 9 (e appunto il Phone 2) è in questo momento lo smartphone Android più consigliabile, considerando tutto l’insieme. E che non sia Pro non ha davvero alcuna importanza.
Che cosa ci è piaciuto
- qualità costruttiva
- qualità delle fotocamere
- 7 anni di aggiornamenti
- funzionalità IA numerose e interessanti
Che cosa non ci è piaciuto
- un altro aumento di prezzo
- la ricarica rapida è un po’ lenta
Fonte : Repubblica