Il Falcon 9 di SpaceX ha riottenuto la licenza di volo. La settimana scorsa la Federal aviation administration (Faa, l’agenzia del governo statunitense responsabile dell’aviazione) aveva aperto un’indagine per far luce su un atterraggio fallito dal razzo dell’azienda aerospaziale di Elon Musk il 28 agosto, imponendo anche un stop temporaneo ai lanci.
Ma a distanza di un paio di giorni, il 30 agosto, la Faa revocato la sospensione, sottolineando che, sebbene l’indagine sia ancora in corso, il razzo può tornare a decollare “a condizione che tutti gli altri requisiti per l’autorizzazione siano soddisfatti“. Una volta ricevuto il via libera, nel fine settimana l’azienda ha effettuato due lanci per mettere in orbita 42 satelliti Starlink, 26 dei quali dotati della tecnologia cellulare dell’azienda, Direct to cell.
SpaceX e il Falcon 9 puntano a fare la storia
L’autorizzazione cade alla vigilia di due missioni storiche per SpaceX. L’azienda si appresta infatti ad effettuare la prima passeggiata spaziale privata della storia con Polaris Dawn, spinta proprio da un Falcon 9. La spedizione – che nelle intenzioni di SpaceX segnerà “l’inizio di una nuova era” dell’esplorazione spaziale commerciale – durerà circa cinque giorni, testerà una tuta spaziale all’avanguardia e ospiterà circa 40 esperimenti scientifici. Il lancio iniziale previsto per il 26 agosto è stato rinviato più volte a causa di problemi tecnici e condizioni meteorologiche avverse.
Alla fine del mese la società ha anche in programma di lanciare la missione Crew-9 alla volta della Stazione spaziale internazionale (Iss) con l’obiettivo di riportare sulla Terra l’equipaggio del volo di prova della navicella Starliner di Boeing. Prima del processo di aggancio alla Iss, cinque dei 28 propulsori della capsula non avevano funzionato correttamente, compromettendo così il rientro degli astronauti della Nasa Barry Wilmore e Sunita Williams, che sono bloccati sulla stazione spaziale dal 7 giugno.
La crescita vertiginosa dell’economia spaziale
Il World economic forum stima che l’economia spaziale raggiungerà un valore di 1.800 miliardi di dollari entro il 2035, con un tasso di crescita medio annuo del 9%. Si tratta di un aumento significativo rispetto ai 630 miliardi di dollari del 2023, superiore anche all’incremento percentuale previsto per il prodotto interno lordo globale nello stesso periodo. Space X è sulla buona strada per capitalizzare questa tendenza sia con i voli commerciali che con le partnership siglate con vari enti spaziali.
Falcon 9 è una componente centrale nella strategia di SpaceX. Il razzo dell’azienda è infatti riutilizzabile ed è già diventato il veicolo spaziale ad aver effettuato più lanci nella storia. Stando al sito dell’azienda, nelle sue varie versioni ha completato più di 350 missioni, atterrando con successo nel 96% dei casi.
Le caratteristiche di Falcon 9 promettono di ridurre notevolmente i costi dei voli spaziali. Secondo le stime dell’industria, far decollare un razzo pesante costa tra i 60 e i 200 milioni di dollari. SpaceX punta a tagliare la cifra fino al 30%.
Questo articolo è apparso originariamente su Wired en español.
Fonte : Wired