L’imprenditore morto in barca mentre è in vacanza

Un malore improvviso, fatale, accusato sulla sua barca mentre trascorreva le vacanze estive. Il mondo dell’economia bresciana piange Luciano Tamburini, imprenditore 76enne di Rezzato morto a La Spezia domenica sera (1° settembre). Malgrado l’età, Tamburini continuava a seguire l’omonima e storica azienda di famiglia, con sede a Mazzano (Brescia), gestita insieme ai figli Nicola e Elena, ai nipoti Laura e Andrea, al fratello Franco.

La storia della ditta inizia nel 1960 a Brescia, con l’avvio della produzione di utensili filettatori maschi e filiere. All’epoca era poco più di un’officina. Il 1969 è l’anno della svolta: la crescita dell’attività impone di spostare la fabbrica dalla sede cittadina a quella di Rezzato, più spaziosa e più consona alle nuove esigenze produttive e commerciali. Nel 1990 nasce Tamburini Tecnic per la progettazione e la costruzione di sistemi di misura personalizzabili. L’azienda continua a crescere e nel 2006 si trasferisce a Mazzano, in una nuova sede ancora più grande, dove un moderno sistema produttivo industriale garantisce sicurezza e migliora l’impatto ambientale. Nel 2015, infine, diventa fornitore specializzato per i settori aeronautico, aerospaziale e difesa, compiendo i 60 anni di attività nel 2020: una lunga storia di successo.

“A sei anni ero già in officina a curiosare, sono cresciuto vivendo l’azienda come fosse una famiglia allargata – raccontava di sé l’imprenditore -. Noi Tamburini ce l’abbiamo nel Dna, per questo è naturale scegliere di portare avanti l’eredità ricevuta da nostro padre. Un lavoro come questo lo fai perché ti piace, perché credi in quello che stai costruendo e sei gratificato dei risultati ottenuti, e noi siamo molti soddisfatti della strada percorsa fino ad ora”.
 

Fonte : Today