Commissione europea, i nomi candidati della prossima

Dopo lungaggini e proposte fuori tempo massimo, a Bruxelles si è finalmente delineata la configurazione provvisoria della nuova Commissione europea, l’organo esecutivo dell’Unione europea. Ursula von der Leyen, confermata alla presidenza, si appresta ora a comporre la squadra che guiderà l’Unione nel prossimo quinquennio, distribuendo i vari portafogli in un gioco di incastri tutt’altro che scontato. Tutti i paesi membri hanno già presentato i loro candidato – la data limite era il 30 agosto – tranne il Belgio, che, non ha ancora nominato il proprio candidato a causa della mancanza di un governo in carica giugno. La Bulgaria, invece, è stato l’unico paese a proporre due nomi, un uomo e una donna, come da richiesta di Von der Leyen, al fine di garantire un equilibrio di genere in commissione.

Da chi è composta?

La Commissione europea è formata da un commissario per ognuno dei 27 stati membri dell’Unione europea, inclusi il presidente e l’alto rappresentante per la politica estera. I commissari vengono scelti dai governi nazionali in base alle loro competenze e nominati a titolo individuale. Tuttavia, una volta in carica, agiscono in modo indipendente e imparziale, con il compito di tutelare l’interesse generale dell’Unione europea, al di sopra di quelli nazionali. Il mandato di ogni commissario dura cinque anni, con possibilità di essere rinnovato, e non è compatibile con l’assunzione di altre cariche pubbliche.

Quali sono i portafogli più ambiti?

Nella Commissione europea i portafogli assegnati ai diversi commissari variano per importanza e potere. I ruoli più rilevanti, a parte presidenza (già assegnata a Ursula von der Leyen) e alto rappresentante per la Politica estera e di sicurezza (già affidato a Kaja Kallas), sono quelli alla Concorrenza, che ha il potere di bloccare fusioni aziendali e multare le multinazionali senza dover chiedere il consenso dei governi, agli Affari economici e finanziari (attualmente presidiato dall’ex premier italiano Paolo Gentiloni), che coordina le politiche economiche dei Paesi dell’Unione e vigila sul rispetto delle regole finanziarie, e quello al Mercato interno.

Von Der Leyen vuole assegnare una delega alla difesa, a seguito della guerra in Ucraina, e una al Mediterraneo, dedicata ai flussi migratori e alla cooperazione con Nord Africa e Medio Oriente. Poi si valuta una delega specifica sugli alloggi, per promuovere abitazioni più accessibili e sostenibili, e una sulla digitalizzazione, focalizzata su intelligenza artificiale e cybersicurezza, in linea con le priorità strategiche dell’Unione europea. Settori come energia e clima subiscono il cambio degli equilibri al Parlamento europeo e la virata a destra, mentre fondi di coesione e Agricoltura garantiscono la gestione grandi risorse finanziarie ma anche forte critiche sulla distribuzione degli aiuti.

Fonte : Wired