Notte, buio. Giorno, sole. Una condizione naturale imprescindibile, ma che qualcuno vorrebbe modificare per ottenere luce solare “on demand” anche durante la notte. L’idea è l’uovo di Colombo e consiste proprio nell’usare degli enormi specchi per riflettere la luce solare dallo spazio alla Terra posizionandoli su vari satelliti. Un sistema che permetterebbe con precisione di dirigere verso specifiche porzioni di territorio potenti fasci di luce.
L’obiettivo, decisamente ambizioso, della startup californiana Reflect Orbital è proprio quello di garantire una fornitura continua di luce ai grandi impianti di pannelli solari, permettendo loro di produrre energia anche durante la notte e superando così uno dei principali limiti di questa fonte energetica rinnovabile. Ma la cosa si fa interessante anche nel settore dell’intrattenimento. Immaginate, per esempio, la notte del Burning Man illuminata da un fascio solare proveniente dal cielo. Un effetto speciale che avrebbe senz’altro qualcosa di divino.
Il progetto della startup di Santa Monica è ancora embrionale: non c’è ancora un lancio satellitare, ma, come documenta il video sopra, i primi test sono stati eseguiti a bordo di mongolfiera che volando a 3 km sopra un impianto solare è riuscita a generare 500 watt di energia per metro quadrato. Di recente, il fondatore Ben Nowack ha condiviso su X un video in cui attraverso lo smartphone sposta un cerchio di luce su una mappa digitale e dopo aver posizionato il cerchio esattamente sopra la propria posizione la illumina semplicemente con un click.
Fonte : Wired