È stata assunta come avvocato dirigente dal Comune, ma non risulta più iscritta nell’albo ordinario o nell’elenco speciale e non può svolgere le funzioni di avvocato. Quindi non può rappresentare il Comune in tutti i gradi di giudizio. È la storia paradossale dell’incarico conferito lo scorso settembre a un’esperta del settore dei contenziosi, Marilena Sireci, 47 anni, che è stata inquadrata – per la prima volta nella storia di Palazzo delle Aquile – con la mansione di “avvocato dirigente” nell’area delle Entrate e dei tributi comunali e non tra le fila dell’Avvocatura comunale che, nonostante le oltre 300 cause all’anno da affrontare, da tempo vive una condizione di forte criticità per la carenza d’organico. Compenso: poco più di 100 mila euro annui. Una scelta dell’amministrazione attiva che il sindaco Roberto Lagalla, che ha firmato la determina, difende tutt’oggi perché ha permesso di “ottenere un’alta professionalità da spendere in giudizio davanti alle Corti di giustizia di primo e secondo grado”. La diretta interessata, contattata telefonicamente, ha preferito non rilasciare alcuna dichiarazione. Si tratta insomma di una nuova svista, dopo i 35 autobus elettrici comprati e bloccati in autorimessa perché mancano i caricabatterie.
Il Comune compra 35 autobus elettrici, ma manca il caricabatterie: fermi
Il 28 luglio 2023 è stata pubblicata sull’albo pretorio del Comune, secondo quanto previsto nell’articolo 110 comma 2 del Testo unico degli enti locali, una selezione per l’individuazione, fra gli altri, di un avvocato dirigente destinato all’Area tributi per cui, tra i prerequisiti, non era prevista l’iscrizione all’Ordine professionale. All’avviso hanno risposto 24 persone (solo 2 sono state escluse), i cui curricula sono stati vagliati da una commissione esterna che ha fatto una prima scrematura sottoponendo le candidature ritenute più valide all’attenzione del sindaco, al quale era poi demandata l’ultima parola.
Chi è Marilena Siraci, funzionaria del ministero dell’Economia
La scelta è ricaduta su Marilena Sireci, in passato avvocato cassazionista (plurititolata e con una formazione specifica nel settore finanziario e dei tributi) che però si era cancellata dall’albo dopo aver vinto un concorso al ministero dell’Economia e delle Finanze, dove ha prestato servizio da aprile 2022 fino a settembre scorso. Posto che ha lasciato una volta conquistato quello di avvocato dirigente a contratto per il Comune di Palermo.
Successivamente alla pubblicazione del bando e alla nomina, il sindaco, con un’altra determina, ha stabilito che le mansioni dell’avvocato dirigente fossero limitate alla “rappresentanza dell’ente in Corte di primo e secondo grado per tutte le controversie tributarie relative ai tributi comunali (Tari, Tarsu, Tosap, imposta di soggiorno, ecc.) gestiti dall’area Entrate e tributi comunali, nonché la relativa procura speciale alle liti”. Attività che però, come rivela un rapporto interno, avrebbe potuto svolgere anche un funzionario amministrativo – pagato circa un terzo rispetto agli oltre 100 mila euro annui stanziati per l’avvocato dirigente – visto che non è necessario che questo genere di contenziosi vengano patrocinati da un avvocato. Cosa succede ora.
Leggi l’inchiesta integrale di Riccardo Campolo
Fonte : Today