Germania, boom ultradestra: Afd primo partito in Turingia, secondo in Sassonia

Dopo le elezioni nei due Lander orientali si profila una netta vittoria dell’estrema destra. “Un risultato storico. È chiaro che la gente vuole un cambiamento”, ha detto il leader nazionale di Afd Tino Chrupalla. Ma il partito rischia di essere isolato: nessuno ha mostrato interesse a formare una coalizione. Intanto Bjoern Hoecke, leader dell’Afd in Turingia, ha perso l’elezione diretta nella circoscrizione in cui si era candidato, Greiz II: potrebbe comunque entrare nel parlamentino attraverso la lista di partito

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Urne chiuse nei due Lander della Germania orientale, Turingia e Sassonia, dopo le elezioni regionali di oggi. Secondo le proiezioni diffuse dalla Zdf, è boom dell’ultradestra tedesca: l’Afd sarebbe il primo partito in Turingia con il 33%, mentre in Sassonia i populisti sarebbero secondi con il 31,5%, di appena lo 0,5% alle spalle della Cdu. Tuttavia Bjoern Hoecke, il leader dell’ultradestra tedesca in Turingia , ha perso l’elezione diretta nella circoscrizione in cui si era candidato, Greiz II: a vincere è stato il concorrente della Cdu, Christian Tischner, con un 43% contro il 38,9%. Nel tentativo di non perdere la partita sul mandato diretto, Hoecke aveva addirittura lasciato quello di origine, in una circoscrizione molto cattolica, a Eichsfeld, dove 5 anni fa aveva perso. Il leader Afd potrebbe comunque entrare nel parlamentino attraverso la lista di partito. Già i sondaggi della vigilia prevedevano una sconfitta per la coalizione di governo guidata dal cancelliere Olaf Scholz e l’affermazione dell’Afd, partito di estrema destra. A influire su queste elezioni anche l’attentato di Solingen, con tre persone che una settimana fa sono state accoltellate a morte nella città occidentale per mano di un richiedente asilo siriano: un attacco che ha profondamente turbato la Germania e che ha alimentato un acceso dibattito sull’immigrazione.

Le elezioni

In Turingia e in Sassonia, quindi, sarebbe boom dell’ultradestra. Sempre secondo le prime proiezioni della Zdf, i partiti del governo del “semaforo” guidato da Olaf Scholz incassano una batosta in Turingia: la Cdu è seconda con il 24,5%, Bsw è terzo con il 14,7, la Linke prenderebbe l’11,7%, l’Spd del cancelliere il 6,6% e i Verdi il 4. In Sassonia la Cdu è in testa con il 31,9%: segue a un soffio l’Afd con il 31,3%, poi Bsw con l’11,6%, l’Spd con il 7,8%, i Verdi al 5,2% e la Linke al 4,5%.

Le reazioni

“Abbiamo un risultato molto buono in Sassonia, in Turingia è addirittura sensazionale, con un risultato storico. È chiaro che la gente vuole che ci sia un cambiamento nella politica”, ha detto il leader nazionale dell’ultradestra tedesca di Afd Tino Chrupalla. Chrupalla è alla festa dell’Afd a Dresda. “È importante che i Verdi, il più pericoloso partito della Germania, siano fuori dal Parlamentino in Turingia”, ha aggiunto. “Siamo pronti ad assumere la responsabilità di governo”, ha detto invece il leader dell’ultradestra in Turingia, Bjoern Hoecke. “Siamo il partito politico più forte del Land. Siamo noi il Volkspartei in Turingia. E noi vogliamo relazioni stabili. Senza coinvolgere Afd non c’è stabilità”, ha aggiunto.

Gli scenari

Hoecke avrebbe quindi intenzione di invitare gli altri partiti a colloqui per la formazione di un esecutivo regionale, pur sapendo che nessun partito è disposto a coalizzarsi con Alternative fuer Deutschland. “È buona tradizione che il partito più forte inviti gli altri ai colloqui dopo una elezione”, ha spiegato. L’estrema destra, infatti, sembra comunque isolata, poiché nessun partito ha intenzione di collaborare per costruire una coalizione. “Hoecke ha una visione del mondo etnica ed è quindi mille miglia lontano da noi. Abbiamo sempre detto che non possiamo collaborare con loro”, ha ribadito Sahra Wagenknecht, fondatrice del partito Bsw che porta il suo nome. Wagenknecht ha però anche spiegato di voler cambiare rotta rispetto al passato: “Ritenere sbagliata ogni posizione di Afd, perché si tratta di un tabù, ha solo contribuito a rafforzarlo”. “Siamo pronti a formare un governo ragionevole in Turingia, guidato dalla Cdu”, ha detto invece Mario Voigt, leader dei cristiano democratici in Turingia. E Bodo Ramelow, presidente uscente della Turingia della Linke, ha spiegato: “Viviamo un tempo estremamente difficile. Abbiamo guidato un governo di minoranza e non è stato un divertimento. Anche se abbiamo avuto dei buoni risultati. La campagna elettorale è stata segnata dalla paura, e dai temi della politica mondiale: argomenti fattuali non sono stati presenti. Ma io aiuterò i partiti democratici ad arrivare a formare un governo. Non si deve accadere che Afd ricatti i democratici”.

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I sondaggi

Gli ultimi rilevamenti dell’Insa prima del voto, in Turingia davano l’Afd, guidata dal nazionalista Bjoern Hoecke, al 30%, la Cdu al 22%, il partito di Sara Wagneknecht Bsw quasi al 20%, la Linke del presidente uscente Bodo Ramelow al 14%. In Sassonia, invece, fra Cdu e Afd i sondaggi prospettavano un testa a testa. I cristiano democratici del presidente regionale Michael Kretschmer erano dati al 33%, leggermente in vantaggio rispetto ad Afd al 31%; il Bsw fra il 12% al 15%. Tra i partiti dell’esecutivo nazionale, i socialdemocratici erano dati in entrambi i Lender poco al di sopra rispetto alla soglia minima del 5%, mentre Verdi e Fdp a rischio.

Gli effetti del voto

Nel Brandeburgo, altro lander della Germania orientale, si vota a settembre inoltrato e anche qui l’Afd viene dato in vantaggio con circa il 24%, anche sulla spinta di quanto avverrà in Turingia e Sassonia. Oltre a inquietare la coalizione di Scholz, le elezioni potrebbero anche avere implicazioni internazionali se danno una spinta ai partiti che si oppongono al sostegno all’Ucraina.

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Cos’è l’Afd: nascita, leader e idee

Creato nel 2013 come gruppo anti-euro, l’Afd si è poi trasformato in un partito anti-immigrazione, godendo di una rinascita negli ultimi dodici mesi: sullo sfondo, una Germania alle prese con l’aumento dell’immigrazione e un’economia in difficoltà. L’Afd ha anche capitalizzato l’insoddisfazione nei confronti del governo di coalizione a tre a Berlino, che è stato afflitto da disaccordi e stalli, come la recente disputa sul bilancio del 2025. Nelle elezioni del Parlamento europeo di giugno, il partito ha ottenuto un record del 15,9% complessivo e risultati particolarmente positivi nella Germania orientale, dove – appunto – è la forza politica più rilevante. L’Afd ha anche ottenuto diversi successi locali, tra cui l’elezione di un sindaco, ma una vittoria in Turingia o Sassonia sarebbe la prima in un land. Gran parte del discorso dell’Afd si concentra sul rifiuto dell’immigrazione: “Hocke o Solingen”, si legge sui social network del partito. Il riferimento è al suo leader, Bjorn Hocke. Da quando è entrato in politica nel 2013, Hocke ha portato avanti una crociata contro i partiti e i media tradizionali, e non rilascia quasi mai interviste.

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Fonte : Sky Tg24