È Fabrizio Longo, direttore di Audi Italia, la vittima dell’incidente in montagna avvenuto intorno alle 13 di sabato 31 agosto in prossimità di cima Payer, nel gruppo dell’Adamello, in Trentino. L’uomo stava percorrendo da solo la via ferrata che porta fino alla vetta quando, a circa 3.000 metri di altezza, è caduto nel vuoto per circa 200 metri. Per lui non c’è stato nulla da fare.
Chi era Fabrizio Longo
Longo, di 62 anni, era originario di Rimini ed era alla guida di Audi Italia da 11 anni. Un uomo molto conosciuto e apprezzato nel mondo dell’automotive. Si era laureato in Scienze Politiche alla Luiss di Roma e viene descritto da molti come un manager molto abile, ma anche come una persona estremamente disponibile. Nella sua carriera aveva ricoperto ruoli importanti anche in altri gruppi automobilistici di primo piano. Ma i suoi interessi non si limitavano al mondo dell’auto, come si evince anche dalle tante foto pubblicate sulla sua pagina Facebook che documentano le sue escursioni in montagna. Longo aveva un profondo legame in particolare con le Dolomiti, ed era un alpinista molto esperto. Viveva a Verona.
Achille Spinelli, assessore allo Sviluppo della provincia di Trento, lo ricorda così: “Era non solo un eccellente manager da anni Direttore di Audi Italia, ma soprattutto un grande amico del nostro Trentino e della nostre montagne verso le quali si approcciava sempre in modo rispettoso, non competitivo e attento, così come attento era, nella sua attività, a promuovere consapevolezza per la valorizzazione dei territori. Da oggi la nostra montagna perde un sincero amico!”.
Fabrizio Longo morto sull’Adamello, la dinamica dei fatti
La chiamata al numero unico per le emergenze è arrivata da parte di una persona che si trovava in zona e ha visto l’alpinista precipitare. La centrale unica di emergenza ha chiesto l’intervento dell’elicottero, mentre gli operatori della stazione di Pinzolo del Soccorso alpino si sono portati in piazzola per dare eventuale supporto.
Dopo aver effettuato un breve sorvolo, l’equipaggio dell’elicottero ha individuato l’uomo, inerme, 200 metri sotto la cima. Il tecnico di elisoccorso e l’equipe sanitaria sono stati sbarcati sul posto in hovering, ma il medico non ha potuto fare altro che constatare il decesso. In attesa del nullaosta delle autorità, un secondo tecnico di elisoccorso del Soccorso alpino è stato portato in quota dal rifugio Mandrone. Successivamente, la salma è stata recuperata dall’elicottero della guardia di finanza e trasferita a Carisolo.
Fonte : Today