Le donne ostaggio a Gaza “violentate e rimaste incinte”: diffuso un video choc

Un tunnel buio e profondo, in sottofondo i pianti di neonati e bambini, l’immagine sfocata di una donna incinta. È quello che si vede in un video diffuso nelle ultime ore dalle famiglie degli ostaggi ancora trattenuti nella Striscia di Gaza. Il filmato è accompagnato dalla didascalia: ”sono passati più di nove mesi”. Il documento esclusivo, trasmesso da Channel 12, non è stato autorizzato per la trasmissione completa da parte delle autorità israeliane.

Le accuse dei familiari a Netanyahu: “Fa di tutto per rimanere al suo posto”

”È difficile da vedere”, ammette la stessa emittente israeliana, che però ha deciso di mandare in onda alcuni frammenti del filmato e di diffondere le accuse dei familiari degli ostaggi al governo guidato da Benjamin Netanyahu. “Che ogni cittadino sappia che se verrà rapito dal suo letto in pigiama sabato mattina, il suo primo ministro farà di tutto per mantenere il suo posto, anche a costo di lasciarlo morire nei tunnel di Hamas a Gaza”.

Israele e Hamas accettano una tregua a Gaza per la vaccinazione anti-polio

Nel frattempo, cresce il bilancio dei morti causati dall’operazione militare dello Stato ebraico nella Striscia: nelle ultime 24 ore si contano 89 morti e 205 feriti. È la quanto denuncia il ministero della Salute di Gaza. Il nuovo bollettino rilanciato dalla tv satellitare al-Jazeera riferisce di un totale di almeno 40.691 morti e 94.060 feriti nell’enclave palestinese dal 7 ottobre dello scorso anno, quando è iniziata la campagna militare israeliana contro Hamas in risposta all’attacco di quel giorno in Israele. E in queste ore ha preso il via la campagna di vaccinazione contro la poliomielite per gli abitanti della Striscia, ad annunciarlo è stati il responsabile dell’operazione, che prevede una pausa umanitaria nei combattimenti.

Emergency entra a Gaza: “La popolazione è allo stremo”

E dopo alcuni mesi del rilascio, da parte di Israele, del permesso umanitario, il 15 agosto scorso, Emergency è riuscita a entrare a Gaza per offrire assistenza sanitaria alla popolazione martoriata dalla guerra. “La popolazione – spiega il capomissione Stefano Sozza in un comunicato – è allo stremo. Emergency aprira’ una clinica per fornire assistenza di base alla popolazione. Il sistema sanitario di Gaza È praticamente al collasso con solo 16, dei 36 ospedali operativi prima della guerra, parzialmente funzionanti. Si tratta di strutture, spesso anche ‘target’ di operazioni militari israeliane, che lamentano gravi carenze nel personale e mancanza di farmaci necessari e che non riescono a trattare l’enorme flusso di malati che vi si rivolgono anche per necessita’ che potrebbero essere trattate ambulatorialmente”.

Fonte : Today