Da lunedì 2 settembre andrà in onda su Rai3 il programma di Roberto Saviano bloccato un anno fa dalla Rai. Lo scrittore a Fanpage: “Quando un lavoro del genere viene censurato lasci intendere che occuparsi di mafia sia un atto ideologico. Non è così”.
Dopo un anno di stop al suo programma, Roberto Saviano torna in Rai con Insider, la trasmissione “congelata” dal servizio pubblico dopo essere stata presentata ai palinsesti del 2023, senza specifiche ragioni. Parlando a Fanpage in un approfondimento sul tema, Saviano ripercorre i mesi che sono trascorsi e la solidarietà ricevuta, il supporto attivo di associazioni e movimenti che, attraverso una pressione effettuata sulla Rai avrebbero sostanzialmente costretto l’azienda a invertire la rotta e decidere di mandare in onda il programma, che partirà il 2 settembre, in prima serata su Rai3. “Perché la Rai manda in onda Insider dopo averla bloccata per un anno? Perché è stata costretta – dice Saviano in questo video – Hanno provato in ogni modo a bloccare questa trasmissione”.
La censura del programma nel 2023
Roberto Saviano sottolinea che lo stop a Insider sia avvenuto “senza alcun motivo. Si dice abbia violato il codice etico, cosa che non ho mai fatto. L’Ad non fa mai riferimento a questo però, a domanda esplicita risponde che è una sua scelta, perché ha troppo rispetto per le istituzioni”. E aggiunge, ricordando una vicenda verificatasi nello stesso periodo dello scorso anno: “Si approfitta della vicenda Facci, che il codice lo aveva violato, hanno provato a cercare un risarcimento da dare all’elettorato di estrema destra, mettendo me nel mirino della censura”.
La politicizzazione del racconto delle mafie
Ma l’urgenza di Saviano è quella di rimarcare una questione che va anche oltre il proprio volto e la propria firma: “Insider non è una trasmissione anti governativa, l’hanno resa tale. Hanno interpretato il racconto delle mafie come un racconto contro la destra”. Una censura, quella sul programma, che sarà evidente anche se il programma è stato scongelato, dato che la trasmissione è stata registrata un anno fa e doveva andare un anno fa: “In un’intervista specifica io faccio riferimento a Matteo Messina Denaro ancora vivo. La trasmissione era nata per essere messa in onda in un’altra situazione. La censura, quindi, c’è […] Quando un lavoro del genere viene censurato lasci intendere che occuparsi di mafia sia un atto ideologico. Non è così”.
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“Perché la Rai ha deciso di mandare in onda Insider”
L’apertura della Rai, appunto, secondo Saviano è stata obbligata: “Sono stati costretti: il 7 agosto del 2023 una serie di persone e associazioni scrivono all’amministratore delegato Rai, sono associazioni antimafia e parenti delle vittime uccise dalle mafie, un gruppo nutrito che chiede di accendere la luce sul tema della criminalità organizzata, scomparso totalmente dall’informazione. Sono loro, insieme ad intellettuali ed altre firme, a spingere Rai a questo cambio di passo”.
Saviano quindi chiude con una riflessione, già fatta in questa intervista di alcune settimane fa, legata alla popolarità del true crime come genere narrativo e il modo in cui ha sostanzialmente rimpiazzato il racconto della criminalità organizzata, per molti anni imperante in Italia: “Il true crime non mette in discussione il potere politico. Il racconto dell’omicidio genera pura, curiosità, emozione, ma non una riflessione politica. L’omicidio di cronaca nera diventa intrattenente, non costringe a prendere posizione. Non c’è nulla di male, ma questo porta ad avere verso il crimine organizzato un atteggiamento diverso”. Infine: “Il potere politico teme il racconto del potere criminale, perché stiamo parlando della prima economia del paese, una delle più importanti economie del mondo. Parliamo di impresa e di territorio”.
Fonte : Fanpage