Ammontano a 928 milioni di euro le rimesse dei lavoratori stranieri partite da Milano e arrivate nei Paesi d’origine nel 2023. Vale a dire che ogni cittadino straniero residente in provincia ha spedito nel proprio Paese circa 2.000 euro all’anno. Tecnicamente una rimessa è un trasferimento di denaro all’estero regolato da istituti di pagamento o da altri intermediari autorizzati. Sono dunque esclusi i trasferimenti di denaro contante effettuati, per esempio, nel corso di viaggi o spostamenti.
Nella provincia di Milano il dato delle rimesse è in salita per il quarto anno consecutivo. Il numero non ha raggiunto i picchi del 2011 dove gli invii di denaro avevano sfondato la quota del miliardo di euro. Un dato allora trascinato dalle rimesse dei cittadini cinesi che da soli avevano mandato in patria qualcosa come 445 milioni di euro (dato 2012). Da lì le rimesse dei residenti cinesi in provincia di Milano hanno visto un calo significativo e in caduta costante fino agli scarni 170mila euro fatti registrare nel 2023.
Il crollo dei trasferimenti in Cina
Nel 2012 la Cina rappresentava la prima destinazione delle rimesse dall’Italia: un totale di 2,7 miliardi pari al 39% dei flussi in uscita dal nostro Paese, dopo 6 anni di crescita in questo senso molto sostenuta. Post 2012 si legge nel Rapporto annuale 2023 sulla presenza dei migranti dedicato alla comunità cinese in Italia, il ridimensionamento è sì avvenuto per un fatto di adeguamento dei dati statistici, ma anche “nella maggiore attenzione ai temi di riciclaggio da parte delle autorità e degli operatori”. Tuttavia, la caduta dal 2018 è stata ancora più accentuata, tanto che oggi le rimesse che viaggiano dall’Italia alla Cina rappresentano lo 0,1% dei flussi, a fronte di un peso della popolazione del 6% sul totale dei residenti in Italia. In 10 anni sono praticamente spariti.
Leggi l’inchiesta integrale su Dossier MilanoToday
Fonte : Today