Il governo italiano ha ufficializzato la nomina di Raffaele Fitto come nuovo commissario europeo. L’annuncio è stato dato dalla premier Giorgia Meloni durante l’ultimo Consiglio dei ministri. La scelta di Fitto non giunge inaspettata, era l’unico vero candidato italiano. “La nostra scelta ricade su una persona che ha una grandissima esperienza e che ha saputo governare le deleghe che gli sono state affidate in questo governo con ottimi risultati“, ha detto Meloni. Il politico pugliese gode infatti del sostegno di figure chiave in Europa come la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e il leader dei Popolari europei Manfred Weber.
Carriera politica
Nato a Maglie, in provincia di Lecce, il 28 agosto 1969, Raffaele Fitto proviene da una famiglia con una solida tradizione politica, essendo il figlio di Salvatore Fitto, presidente della Regione Puglia dal 1985 fino alla sua morte nel 1988. La sua carriera politica inizia precocemente, quando a soli 20 anni entra nel Consiglio regionale della Puglia dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza.
Dopo aver militato nella Democrazia Cristiana e nel Partito Popolare Italiano, nel 2000 diventa il più giovane presidente della Regione Puglia, carica che mantiene fino al 2005, quando viene sconfitto da Nichi Vendola. Nonostante le difficoltà, Fitto non si arrende e continua a perseguire i suoi obiettivi, approdando nel 1999 al Parlamento europeo con Forza Italia. Salto nel tempo. Nel 2008 diventa ministro per gli Affari Regionali, successivamente ampliato con la delega alla Coesione territoriale, nel governo Berlusconi IV, esperienza che ha ampliato la sua reputazione come esperto nella gestione delle risorse pubbliche. Dopo la sua rielezione nel 2014 al Europarlamento, Fitto ha co-fondato il gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (Ecr), l’importante alleanza politica di cui Giorgia Meloni è l’attuale leader. Una forza che sin dalla sua fondazione si posiziona all’interno dell’emiciclo europeo come moderata ma al contempo distintamente conservatrice.
Negli stessi anni avviene anche la rottura con Silvio Berlusconi, in particolare riguardo alle aperture del leader di Forza Italia verso riforme costituzionali in collaborazione con il Partito Democratico di Matteo Renzi. In seguito a queste divergenze, Fitto e altri membri insoddisfatti hanno lasciato il partito di centro destra per creare prima Direzione Italia e poi Noi con l’Italia. All’interno dell’Ecr, Fitto ha ricoperto ruoli di leadership significativi, diventando vicepresidente e successivamente co-presidente nel 2019. Questa posizione gli ha permesso di giocare un ruolo cruciale nel rafforzare i legami tra Fratelli d’Italia e il Partito Popolare Europeo, cercando di distaccare il suo partito dall’etichetta di destra estrema e di posizionarlo come un attore responsabile e collaborativo a Bruxelles. Fu decisivo, per esempio, il suo contributo nell’elezione di Antonio Tajani a presidente del Parlamento europeo nel 2017.
Fonte : Wired