La lezione del maestro che pranza sempre con i suoi studenti: “Mangiando insieme imparo a conoscerli”

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L’insegnante di scuola elementare ha spiegato come la condivisione del pasto sia il modo migliore per scoprire idee, passioni e sentimenti dei suoi studenti: “Costruire un rapporto è la cosa più importante che possa fare”.

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Insegnante pranza con i suoi studenti: ecco perché

Insegnare significa anche instaurare un rapporto con gli studenti, scoprire le loro passioni e sapere cosa pensano del mondo che li circonda. Per questo motivo un maestro del Michigan ha iniziato a passare tutte le pause pranzo insieme ai propri allievi, mangiando al loro stesso tavolo e parlando del più e del meno per alleggerire quelle barriere che troppo spesso separano in modo ermetico i docenti dai loro scolari.

“Parliamo di film, musica e ridiamo insieme”, ha raccontato Dan Shutes, 32enne insegnante di quinta elementare che in un recente video su TikTok ha spiegato le ragioni dietro la sua scelta.

L’idea del maestro

Come raccontato dallo stesso Shutes, molti insegnanti trascorrono il pranzo o mangiando insieme in un tavolo separato dagli studenti, o prendensosi qualche ritaglio di tempo per loro stessi.

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“Lo so, potrei correggere i compiti, controllare le email o mangiare il mio cibo in santa pace” ha spiegato nel video, poi diventato virale. “Secondo la mia personale opinione però, negli otto anni in cui ho insegnato, mangiare con gli studenti è stato il modo migliore per conoscerli a livello personale“.

Secondo Shutes, infatti, per quanto le diverse attività che di solito si escogitano fare un po’ di conoscenza in classe siano comunque utili, il fatto di mangiare allo stesso tavolo e parlare in modo informale del più e del meno con i ragazzi rappresenta la via più efficace per capirli davvero, senza fermarsi alla superficie.

“L’altro giorno mi sono seduto vicino a un paio di nuovi studenti. Immediatamente, altri due o tre bambini più in là mi hanno chiesto: ‘Puoi mangiare con me domani? Puoi sederti con me il giorno dopo?”, ha raccontato Shutes, fermamente convinto che nel suo lavoro la cosa più importante, ancora prima di trasmettere delle nozioni, sia costruire una relazione con ogni singolo studente.

“La mensa è un luogo dove i ragazzi sono loro stessi”

Intervistato dal sito Today.com, l’insegnante ha poi approfondito la sua strategia per rafforzare il legame con gli allievi.

Per Shutes, infatti, la mensa scolastica rappresenta un ambiente molto particolare, dove nonostante la presenza di regole ben definite gli studenti riescono a sentirsi più liberi di essere loro stessi. Per questo è più facile superare le loro barriere e stabilire un contatto.

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Dopo essersi seduto in mezzo ai bambini dunque, Shutes inizia a farsi strada tra quegli sguardi curiosi e un po’ timorosi, conversando dei più svariati argomenti finché i suoi giovani interlocutori non cominciano a sciogliersi. A quel punto però è lo stesso Shutes a dover rispondere a una sequela di domande personali.

“Di solito vogliono sapere di più su di me, su com’era essere un atleta al college, com’era la mia infanzia, chi è più ‘fico’ tra me e mio fratello gemello” ha raccontato.

A volte il maestro si trattiene anche durante la ricreazione, osservando il comportamento dei suoi studenti durante il tempo libero. Così, se vede che un bimbo se ne sta solo in angolo, può intervenire e verificare la situazione.

“Questo mi permette di ottenere più informazioni: magari preferiscono stare soli, forse sono stati esclusi, o ancora stanno cercando di fare amicizia e non ci stanno riuscendo”. In tal caso, ha spiegato Shutes, è compito di loro insegnanti provare a creare uno spiragli per combattere l’isolamento. Magari mangiando un panino tutti insieme.

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Fonte : Fanpage