Le donne afghane cantano sui social: la protesta dopo il divieto dei Talebani

Non possono più cantare in pubblico. E anche a casa dovranno evitare che la loro voce oltrepassi il muro e venga udita dai vicini, pena sanzioni fino all’arresto. Una follia, quella della nuova legge varata dai talebani in Afghanistan, contro la quale diverse donne del Paese stanno protestando pubblicando sui social dei brevi video in cui, quasi sempra a volto coperto, intonano ad alta voce delle canzoni.

In uno di questi video, che si ritiene sia stato girato in Afghanistan, una donna canta vestita di nero con un lungo velo che le copre il viso: “Mi hai messo a tacere per gli anni a venire”, dice. “Mi hai imprigionata in casa mia per il solo crimine di essere donna”, intona ancora. Gruppi di attivisti hanno anche pubblicato video in cui li si vede con i pugni alzati o mentre strappano foto del leader supremo dei talebani, l’emiro Haibatullah Akhundzada, che governa per decreto l’Afghanistan dalla sua roccaforte di Kandahar. “La voce di una donna è la voce della giustizia”, canta un gruppo di attiviste in un altro video. 

La nuova legge

Il governo talebano ha annunciato la settimana scorsa la promulgazione di una legge per “promuovere la virtù e prevenire il vizio” , in conformità con la Sharia (legge islamica). Questa legge contiene una serie di obblighi per i cittadini, e in particolare, quelli più stringenti, per le donne. Tra le altre cose, stabilisce che è obbligatorio per una donna velare il proprio corpo in ogni momento in pubblico e che una copertura per il viso è essenziale per evitare tentazioni. I vestiti non devono essere sottili, stretti o corti.

Le donne sono obbligate a coprirsi davanti a maschi e femmine non musulmani per evitare di essere corrotte. La voce della donna è considerata intima e quindi non deve essere sentita cantare, recitare o leggere ad alta voce in pubblico. È vietato alle donne guardare gli uomini a cui non sono legate da vincoli di sangue o di matrimonio e viceversa. Il testo prevede sanzioni graduali a cui è esposto chi non lo rispetta: avvertimento verbale, minacce, multa, fermo di polizia che va da un’ora a tre giorni. In caso di recidiva, la questione verrà deferita ai tribunali. Col rischio di perdere la vita.

Fonte : Today