Il numero di navi porta-container che hanno fatto scalo a luglio si è ridotto del 17,8% rispetto al 2023. A pesare i costi inferiori del concorrente indiano e le criticità nel mar Rosso, teatro degli attacchi Houthi ai mercantili con ricadute su rotte e costi. Al contrario, cresce il dato relativo ai volumi di container tra i principali hub globali.
Colombo (AsiaNews) – A luglio i volumi di trasbordo delle merci movimentate dal porto di Colombo hanno registrato un calo per il terzo mese consecutivo, portando così a un totale di quattro i mesi in cui si è registrato un indice negativo nell’anno in corso. Fra le cause vi è la strenua concorrenza rappresentata dal rivale porto Vizhinjam, di Adani Group, operativo di recente nell’India meridionale. Il numero di navi porta-container che hanno fatto scalo nell’infrastruttura marittima della capitale dello Sri Lanka si è così ridotto del 17,8% rispetto all’anno precedente (YoY), raggiungendo le 277 navi nel mese di luglio. Si tratta del calo più marcato per il 2024.
A causa dei lunghi tempi di attracco e della congestione, le navi mercantili sono state costrette a saltare l’area di Colombo, con ricadute che hanno parzialmente beneficiato i porti della costa indiana, in particolare quelli di Cochin ed Ennore. Nel frattempo, il volume di trasbordo gestito dal porto della capitale ha raggiunto 528.348 unità equivalenti a 20 piedi (Teu) a febbraio. Il porto ha registrato una crescita a due cifre dal dicembre 2023, quando i volumi avevano raggiunto un incremento del 10,4% su base annua, raggiungendo i 515.404 Teu. Inoltre, a gennaio di quest’anno si è evidenziata una accelerazione del 25,5% su base annua, toccando i 562.527 Teu, con un aumento del 29,1%, strettamente collegato alle continue perturbazioni nel mar Rosso.
Il volume degli scambi attraverso il canale di Suez è crollato del 50% su base annua nei primi due mesi del 2024, con quasi il 50% di navi da carico e petroliere dirottate verso rotte alternative attorno al Capo di Buona Speranza. Dietro l’inversione di rotta obbligata, con conseguenze enormi sui tempi e costi dei trasporti, vi sono gli attacchi alle navi commerciali nello Stretto di Bab-el-Mandeb delle milizie Houthi dallo Yemen, in risposta alla guerra a Gaza. Tuttavia, secondo i dati di Port Watch del Fondo monetario internazionale (Fmi-Port Watch), il flusso complessivo di container nel porto di Colombo è aumentato.
Nel primo semestre di quest’anno, l’infrastruttura ha registrato il più alto tasso di crescita dei volumi di container tra i principali hub globali, grazie ai guadagni incrementali derivanti dai dirottamenti delle navi legate al mar Rosso. A tutti gli effetti uno degli hub per container più trafficati dell’Asia, il porto di Colombo dispone di quattro strutture: Jaya Container Terminal (Jct), South Asia Gateway Terminal (Sagt), East Container Terminal (Ect) e Colombo International Container Terminal (Cict), gestito da China Merchants Port Holdings. Alti funzionari portuali spiegano ad AsiaNews che “al contrario, i volumi complessivi di trasbordo sono aumentati del 7,3% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 3,68 milioni di Teu, grazie all’aumento a due cifre registrato nei primi quattro mesi di quest’anno. Questa situazione, proseguono, “si è verificata prima che il porto subisse una forte congestione, con conseguenti ritardi significativi che hanno spinto le compagnie di navigazione a dirottare alcuni dei loro servizi”.
“Sebbene il porto internazionale Vizhinjam di Adani abbia iniziato le operazioni commerciali su scala limitata a partire dall’11 luglio di quest’anno, si è posizionato – proseguono – per beneficiare di questo sviluppo”. Le tariffe per le navi (Vrc) per gli scali di Vizhinjam sono state fissate a un livello sostanzialmente inferiore rispetto al porto di Colombo. Una nave di 30mila tonnellate di stazza lorda, che richiede una permanenza di 24 ore all’ormeggio, dovrebbe versare “solo” circa 10mila dollari a Vizhinjam, rispetto ai circa 21mila di Colombo.
“È stato elaborato un piano di rinnovamento della rete per spostare alcuni scali di trasbordo di merci indiane, che di solito passano dal porto di Colombo, al porto di Vizhinjam. L’unico terminal per container profondi pienamente operativo del porto, il Cict, ha movimentato 271.143 Teu durante l’anno, con un calo del 3,5% rispetto al precedente. Il Jct, gestito dall’Autorità portuale dello Sri Lanka, e il suo Ect, parzialmente operativo, hanno movimentato insieme 179.636 Teu, con un calo dell’1,54% rispetto all’anno precedente” sottolineano i funzionari.
I volumi di trasbordo hanno iniziato a diminuire gradualmente a maggio. A giugno il porto ha registrato un calo del 5,1% su base annua, con un crolo del 20,1% relativo al numero di navi porta-container che hanno fatto scalo al porto. I ritardi sono legati al fatto che il cantiere portuale ha operato oltre le proprie capacità, tanto che attualmente si registrano ritardi fino a 21 giorni.
Fonte : Asia