Su Facebook i media russi se ne infischiano delle sanzioni europee

Su Facebook ci sono 52 pagine e account di media e persone russe, per un totale di più di 3,9 milioni di follower, che pur essendo stati sanzionati dall’Unione europea dopo l’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca, sono attualmente ancora accessibili ai cittadini europei. È quanto si evince da un rapporto pubblicato lo scorso 31 luglio da Alliance for Europe e Science Feedback, due organizzazioni che fanno parte del Counter Disinformation Network e specializzate nell’analisi di campagne di disinformazione online.

Il canale televisivo Russia Today in arabo e un profilo di Radio Sputnik sono le pagine principali attive su Facebook. Tutte e tre sono segnalate dalla stessa piattaforma come “mezzi di comunicazione controllati dalla Russia“, ma figurano nella lista di società sanzionate dall’Unione europea e quindi la loro diffusione di contenuti è considerata “proibita” negli Stati membri dell’Unione. Tra le entità analizzate ci sono anche gli altri social network del gruppo Meta, tra cui almeno 5 pagine Instagram, 3 profili su Threads e 2 canali broadcasting di WhatsApp per un totale di altri 74 mila utenti iscritti.

Un sistema “a specchi”

Secondo Alliance for Europe e Science Feedback il successo di questa campagna di disinformazione sui social è da attribuire anche a profili amplificatori (pagine che usano loghi dei media reali come Russia Today, o account che ripubblicano gli stessi contenuti senza essere affiliati) e i “link a siti specchio“, ovvero collegamenti ai siti web che replicano i contenuti dei media originali già sanzionati dall’Unione. Questi sono apparsi nei post di Facebook circa 10 mila volte da quando le sanzioni dell’Unione europea sono in vigore, mentre dieci pagine o gruppi hanno condiviso sui loro account gli indirizzi url più di 95 volte.

La pagina non ufficiale Russia 24 ha rilanciato una news di Russia Today in spagnolo che mostra, per esempio, una mappa dell’Ucraina senza le regioni della Crimea e del Donbass, annessa dalla Russia dopo l’invasione militare del 2022. Mentre su Facebook l’amplificatore non affiliato Forbidden News ha condiviso un link al sito in inglese di Russia Today, dove si cita il voto del Parlamento europeo a favore della confisca dei beni russi congelati in Unione.

Fonte : Wired