Il traforo del Monte Bianco chiuderà per 105 giorni. Il tunnel sarà inaccessibile da lunedì 2 settembre, una data che gli industriali del nord-ovest guardano da tempo con grande preoccupazione per gli inevitabili disagi che ci saranno a conseguenza della chiusura.
Chiusure analoghe per i prossimi 18 anni
I lavori di i risanamento della volta lunga 11,6 chilometri nel primo cantiere est si svolgeranno su due tratti di 300 metri ciascuno, che potrebbero dare il via a una serie di stop analoghi per i prossimi 18 anni. Le sole opere al via e quelle previste il prossimop anno costeranno 50 milioni di euro. Un progetto slittato dall’anno scorso, quando una frana in Maurienne aveva provocato la chiusura del traforo stradale del Fréjus.
La riapertura è prevista entro il 16 dicembre, in tempo per le festività natalizie, con l’impegno del gestore, il Geie-Tmb, a fare “tutto quanto è nelle sue possibilità” per terminare in anticipo. Il periodo – si legge nel comunicato – è stato individuato come il “meno impattante sul turismo”. Durante le 15 settimane di chiusura totale del traforo del Monte Bianco, si stima che nove camion su dieci saranno dirottati al traforo stradale del Fréjus, danneggiato dalla grande frana di un anno fa. Sul percorso ferroviario pesa ancora l’incognita della data di riapertura, rinviata nelle scorse settimane almeno al primo trimestre del 2025.
Amalberto (Confindustria): “Preoccupazione enorme”
Il traffico leggero, invece, sarà ripartito tra la galleria che collega Bardonecchia e Modane, il traforo del Gran San Bernardo e il colle del Piccolo del San Bernardo, che però potrebbe chiudere in caso di neve. “La questione è che non abbiamo un piano B. Se per esempio il traforo stradale del Fréjus dovesse avere un problema, rimarremmo bloccati”, spiega Andrea Amalberto, presidente di Confindustria Piemonte, che aggiunge: “C’è una preoccupazione enorme da parte nostra. I costi aumenteranno, come le difficoltà nei trasporti. La Francia è uno dei maggiori partner dell’Italia per lo scambio di merci, parliamo di 45 milioni di tonnellate annue, senza contare quelle che transitano per altre destinazioni”.
Un traforo su cui passano oltre un milione e mezzo di veicoli l’anno
La Società italiana per azioni per il Traforo del Monte Bianco nell’ultimo bilancio prevede per quest’anno “un calo dei flussi veicolari pari a circa il 16,5 per cento rispetto allo scorso anno”. “Confindustria continuerà a spingere per la seconda canna, per noi è questa l’unica alternativa”, ha dichiarato invece Francesco Turcato, presidente degli industriali della Valle D’Aosta. Una proposta sulla quale la Francia, sino a oggi, si è mostrata fredda. “Al termine dei lavori sulla volta, tra 20 anni, avremo – spiega – un traforo con 80 anni di vita alle spalle”. Dal traforo del Monte Bianco passa il 4,4 per cento di tutto il traffico di mezzi pesanti che attraversa le Alpi e il 3,3 per cento di quello leggero. L’anno scorso – nonostante nove settimane di chiusura totale per lavori – sono transitati 1 milione 677 mila veicoli, una media di 4.595 al giorno.
Fonte : Today