Jenna Ortega è stata bersagliata di foto pedopornografiche generate dall’AI

Jenna Ortega, la star della serie Mercoledì, ha rivelato di aver abbandonato Twitter, oggi X, dopo aver ricevuto decine di messaggi contenenti foto pedopornografiche generate dall’AI, che ritraevano una versione dell’attrice da adolescente. In una recente intervista al New York Times Jenna Ortega ha raccontato che l’afflusso dei deepfake è cresciuto a dismisura dopo il successo della serie Netflix, tanto da convincerla a chiudere il suo account Twitter.

È terrificante. È corrotto. È sbagliato. È disgustoso”, ha commentato l’uso dell’intelligenza artificiale per creare immagini pedopornografiche. “Odio l’AI – ha dichiarato l’attrice -. Insomma, voglio dire: l’intelligenza artificiale potrebbe essere usata per cose incredibili. Credo di aver visto qualcosa l’altro giorno in cui si diceva che l’intelligenza artificiale era in grado di rilevare il cancro al seno quattro anni prima che progredisse. È bellissimo. Limitiamoci a questo”.

Oltre ai deepfake pedopornografici, Jenna Ortega ha rivelato di aver subìto altre forme di violenza online. A 12 anni ha ricevuto per la prima volta una foto indesiderata di parti intime da uno dei suoi follower:Era una foto non richiesta dei genitali di un uomo, e quello fu solo l’inizio di ciò che sarebbe successo”.

Ortega, classe 2002, ha detto di aver aperto il suo account Twitter già a 14 anni con i fan per interagire e contribuire alla promozione della sua immagine. Ma la piattaforma ha finito con il rivelarsi deleteria tanto per la sicurezza quanto per la salute dell’attrice, ora impegnata nel lancio del sequel di Beetlejuice, così da convincerla ad abbandonarla definitivamente. “È stato disgustoso e mi ha fatto sentire male. Mi ha fatto sentire a disagio – ha raccontato l’attrice, che ha cominciato a lavorare nel cinema e nello spettacolo all’età di 9 anni -. È per questo che l’ho cancellato, perché non potevo dire nulla senza vedere qualcosa del genere. Quindi un giorno mi sono svegliata e ho pensato: ‘Non ne ho più bisogno‘“.

Fonte : Wired