Nella storia recente dell’intelligenza artificiale c’è una data spartiacque: il 30 settembre 2012. È in quel giorno, infatti, che un sistema di intelligenza artificiale noto come AlexNet vince la ImageNet Challenge: una sfida annuale durante la quale si sfidano i migliori sistemi per il riconoscimento immagini, addestrati tramite il dataset fotografico noto appunto come ImageNet.
Per la precisione, AlexNet raggiunge in quell’occasione un livello di accuratezza dell’85%, mentre il secondo classificato si ferma al 74%. Solo due anni prima, il vincitore non aveva superato quota 71%. Il salto qualitativo di AlexNet non era però stato solo enorme, ma imprevisto da tutti gli addetti ai lavori. AlexNet era infatti una rete neurale basata su machine learning: una tecnologia vecchia ormai di decenni e che – prima di questo trionfale ritorno (reso possibile dalla mole di dati ora disponibili e da una crescente potenza di calcolo) – da lungo tempo era stata praticamente abbandonata dalla comunità scientifica, durante il periodo noto come “inverno dell’intelligenza artificiale”.
Tra i nomi dei programmatori di AlexNet spicca inevitabilmente quello di Geoffrey Hinton, pioniere del machine learning fin dagli anni Ottanta. Un altro nome importante che compare tra gli sviluppatori di AlexNet è quello di Ilya Sutskever, poi diventato noto in quanto co-fondatore ed ex chief scientist di OpenAI. “Ex”, perché – almeno stando alle ricostruzioni dell’accaduto – è stato proprio lui, in accordo con la maggioranza del consiglio di amministrazione di OpenAI, a organizzare la fallimentare cacciata di Sam Altman (ad dell’azienda), accusandolo di non “essere sempre stato onesto” e reputandolo troppo spregiudicato nella sua volontà di far avanzare lo sviluppo di una tecnologia che Sutskever reputa essere un enorme rischio per l’umanità.
Un tentato “colpo di stato” che, come vedremo, gli si è ritorto contro. E pensare che era stata proprio questa sua attenzione ai rischi dell’intelligenza artificiale a portarlo nel 2015 alla corte di Elon Musk, all’epoca principale finanziatore di OpenAI: società nata come non-profit proprio allo scopo di tenere sotto controllo lo sviluppo dell’intelligenza artificiale (Musk abbandonò poco dopo OpenAI per dissidi con Altman).
Gli esordi
Nato nel 1985 a Nizhny Novgorod, in Russia (al tempo Unione Sovietica), Ilya Sutskever si trasferisce con la famiglia a Gerusalemme all’età di cinque anni, per poi attraversare l’Atlantico e sbarcare nel 2002 all’Università di Toronto, dove prende prima una laurea in Matematica e poi in Scienze Informatiche. Toronto, all’epoca, è la culla della ricerca più avanzata sull’intelligenza artificiale. Ed è infatti qui che Sutskever entra in contatto con Geoffry Hinton, inizia a studiare con lui e collabora in maniera fondamentale allo sviluppo di AlexNet (che prende il nome dal terzo membro del team, Alex Krizhevsky).
Fonte : Wired