Ha confessato l’uomo che venerdì sera a Solingen, in Germania, ha attaccato i passanti con un coltello uccidendo tre persone e ferendone altre otto. Lo ha reso noto la polizia tedesca. Il responsabile dell’aggressione, hanno aggiunto gli agenti, sarebbe un giovane siriano di 26 anni, che sabato sera “si è consegnato alle autorità investigative e ha detto di essere responsabile dell’attacco”. Secondo i media tedeschi, il ragazzo – arrivato nel 2020 a Bielefeld – avrebbe dovuto essere espulso ma di lui si erano perse le tracce. L’attacco è stato rivendicato dall’Isis e la procura federale tedesca ha confermato che il 26enne è “fortemente sospettato di far parte dello Stato islamico”, come si legge in una nota dell’organo giudiziario. L’uomo “condivide l’ideologia dell’associazione terroristica straniera Stato Islamico e si è unito all’organizzazione in un momento per ora non megliospecificabile precedente al 23 agosto. A causa delle sue convinzioni radicali islamiste era arrivato alla decisione di uccidere un numero possibilmente grande di persone dal suo punto di vista infedeli alla festa di Solingen il 23 agosto”.
Cos’è successo a Solingen
L’attacco a Soligen è avvenuto venerdì sera, quando un uomo ha colpito con un coltello persone a caso durante una festa per i 650 anni dalla fondazione della cittadina del Nordreno-Vestfalia. Il bilancio è di tre morti – una donna e due uomini tedeschi – e 8 persone ferite, 5 delle quali in modo grave. I feriti, comunque, non sarebbero in pericolo di vita: sono sei uomini e due donne e hanno età comprese fra 25 e 62 anni. L’aggressore ha poi fatto perdere le sue tracce, fuggendo tra la folla. Si era subito scatenata una imponente caccia all’uomo, che aveva portato sabato mattina a un primo fermo di un ragazzo di 15 anni, sospettato di avere avuto contatti con l’esecutore dell’attacco. Sabato pomeriggio è stata ritrovata l’arma. In serata, gli agenti della polizia tedesca del Comando delle operazioni speciali (SEK) hanno fatto irruzione in una residenza per richiedenti asilo che si trova nelle vicinanze del luogo dell’attacco, arrestando un uomo siriano di 36 anni. Gli agenti hanno poi precisato che la persona arrestata nel centro di accoglienza era considerata un “testimone”. Poco dopo, intorno alle 23, un altro uomo siriano si è avvicinato agli agenti in strada consegnandosi e confessando l’attacco. “Sono io quello che state cercando”, avrebbe detto sotto la pioggia e ancora coperto di sangue, come racconta Bild. Il telefono dell’attentatore sarebbe stato individuato dalla polizia in un tombino della città, ma le autorità non hanno confermato l’indiscrezione.
La confessione
Il giovane che ha confessato ha 26 anni e si chiama Issa Al H.. Secondo quanto riferito, si era nascosto in un cortile. “Ora abbiamo la persona che abbiamo cercato tutto il giorno”, ha detto il ministro degli Interni della Renania Settentrionale-Vestfalia, Herbert Reul. “Sono state sequestrate anche le prove”, ha aggiunto. Secondo Spiegel, il 26enne dopo essere arrivato in Germania aveva chiesto asilo a Bielefeld, ottenendolo, e finora non aveva attirato l’attenzione come islamista radicale. Tuttavia, i media tedeschi riferiscono che avrebbe dovuto essere espulso ma di lui si erano perse le tracce. “Abbiamo un numero a tre cifre di soggetti ritenuti pericolosi nella scena islamista e il siriano arrestato per la strage di Solingen non ne faceva parte”, ha detto il vicecancelliere tedesco Robert Habeck.
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La rivendicazione dell’Isis
Sabato sera, da Beirut, è arrivata anche una rivendicazione dell’Isis. “L’autore dell’attacco a un raduno di cristiani nella città di Solingen in Germania ieri era un soldato del gruppo dello Stato islamico”, recita una dichiarazione dell’agenzia di stampa jihadista Amaq su Telegram. L’attacco è stato compiuto “per vendetta per i musulmani in Palestina e ovunque”.
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Il cordoglio di Mattarella
Per esprimere il cordoglio dell’Italia, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato un messaggio al presidente della Repubblica Federale di Germania Frank Walter Steinmeier. “Desidero esprimere il profondo cordoglio della Repubblica italiana e mio personale per il vile attentato che ha insanguinato la città di Solingen, suscitando orrore e profonda tristezza. Ancora una volta una cieca e ingiustificabile azione di violenza si è scatenata contro civili inermi riportando la minaccia del terrorismo, favorito dalla crescente instabilità internazionale, nel cuore d’Europa”, si legge. Ancora: “Gli italiani tutti si stringono nel lutto all’amico popolo tedesco, con sentimenti di particolare vicinanza nei confronti delle famiglie delle vittime e dei feriti – cui auguriamo un completo ristabilimento. In questa triste circostanza rinnovo la determinazione della Repubblica italiana a collaborare con la Germania nella lotta contro ogni forma di terrorismo”.
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Fonte : Sky Tg24