Ritratto di Pavel Durov, che in nome della libertà di espressione lascia correre di tutto su Telegram

Come tutti gli imprenditori del tech, Durov oscilla tra atteggiamenti messianici, pillole da guru (come quelle sulla dieta che lo tiene giovane o i consigli su cosa guardare o ascoltare e cosa non per avere un atteggiamento positivo sul mondo, evitando, per esempio, i film horror) e prese di posizioni forti.

L’addio a V-Kontakte

Nel 2014 l’imprenditore è al timone di V-Kontakte, considerato il Facebook russo, lanciato nel 2006 con un compagno di università dopo la laurea in Filologia, e si dimette dalla carica pur di non cedere alle pressioni del regime di Vladimir Putin, che insiste perché il social network consegni informazioni su alcuni dimostranti contrari all’invasione della Crimea (allora parte dell’Ucraina) e blocchi l profilo del più importante oppositore del presidente russo, Alexei Navalny. V-Kontakte finisce nell’orbita degli oligarchi vicini al Cremlino, Durov ripara a Saint Kitts and Nevis, stato insulare del Commonwealth britannico nei Caraibi, dove inizia lo sviluppo di Telegram.

Per l’imprenditore di Leningrado, cresciuto da bambino a Torino, dove era di stanza il padre, inizia così una seconda vita, tutta dedicata allo sviluppo dell’applicazione che lo ha reso famoso in tutto il mondo e gli è valsa un patrimonio stimato dalla rivista americana Forbes in 11,5 miliardi di dollari. In parallelo, il fratello maggiore di Durov, Nikolai, ha creato Ton, Telegram Open Network, una blockchain su cui i due inizialmente avrebbe voluto sviluppare una propria criptovaluta, Gram, bloccata nel 2020 dalle autorità statunitensi, e ora adoperata per far girare i token, Toncoin, con cui la piattaforma remunare creator e gestori dei gruppi. Tanto che Durov si è intestato a luglio il merito di aver fatto del 2024 l’anno in cui “centinaia di milioni di persone hanno acquisito familiarità con la blockchain”.

Amante dei cani, benché su Telegram i gruppi di gattari vadano per la maggiore, e sempre in total black, Durov dichiara di conoscere nove lingue: russo, ucraino (per via della mamma), italiano, latino, spagnolo, arabo, tedesco, inglese e francese. Proprio verso il sud della Francia, il 10 giugno, il manager racconta che sono diretti molti suoi conoscenti alla ricerca di un po’ di refrigerio dal caldo di Dubai per una vacanza. “Come cittadino francese [Durov ha quattro cittadinanze, ndr] concordo che la Francia sia la miglior destinazione per le vacanze – scrive -. Ma come ad di Telegram, non prendo ferie”. Durov ha trascorso l’estate viaggiando in Asia centrale: Kyrgyzstan, Uzbekistan, Kazakhstan. Poi la tappa in Azerbaijan. E infine l’atterraggio proprio nella Francia tanto declamata. Dove però ha trovato un comitato d’accoglienza non proprio caloroso.

Fonte : Wired