Germania, Isis rivendica attacco a Solingen: “Vendetta per i musulmani in Palestina”

Il gruppo islamico ha reclamato la paternità di quanto successo nella serata del 23 agosto, quando un uomo ha accoltellato a morte 3 persone durante le celebrazioni per i 650 anni della città tedesca. Secondo quanto riferito dalla testata Bild, un sospettato siriano è stato arrestato dopo che la polizia ha fatto irruzione in un centro per richiedenti asilo

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L’Isis ha rivendica l’attacco di ieri a Solingen, in Germania, dove un uomo ha ucciso 3 persone e ne ha ferite altre 8 durante le celebrazioni per il 650esimo anniversario della fondazione della città. “L’attentatore contro l’assemblea cristiana era un soldato dello Stato Islamico: è una vendetta per i musulmani in Palestina e ovunque”, è il messaggio diffuso in un comunicato su Amaq, il canale di notizie dell’organizzazione terroristica. Intanto le indagini proseguono. In serata, intorno alle 20, le forze speciali della polizia tedesca hanno fatto irruzione nel centro di accoglienza profughi in centro città. Lì, hanno fatto sapere, è stata arrestata una persona. Non è però confermato che si tratti dell’autore del reato. Qualche informazione in più arriva dalla Bild, che parla dell’arresto di un cittadino siriano. Secondo un testimone, scrive Welt am Sonnatag, l’attentatore di Solingen avrebbe urlato “Allah Akbar”. Un ferito avrebbe riferito alla polizia di conoscerlo “dalla moschea che anche lui frequenta”. Già nelle scorse ore le autorità tedesche avevano detto di non poter escludere il movente terroristico. “L’aggressore deve essere punito con la massima durezza”, ha scritto il cancelliere Olaf Scholz su X. Le vittime dell’attacco sono due uomini, di 67 e 56 anni, e una donna di 56 anni.

Il blitz della polizia nel centro rifugiati

Il blitz nel centro rifugiati è stato portato avanti dagli agenti di polizia tedeschi del Comando delle operazioni speciali (SEK). L’alloggio per i richiedenti asilo si trova a soli 300 metri dal Fronhof, il luogo dell’attacco. E, scrive la Bild, a 150 metri dal punto in cui gli investigatori hanno trovato nel pomeriggio l’arma che sarebbe stata usata venerdì sera dall’assassino: è stato un cane della polizia a condurre gli investigatori direttamente dal luogo in cui è stato trovato il coltello alla residenza per richiedenti asilo in Wupperstrasse / Goerdelerstrasse.

Fermato un ragazzo di 15 anni

Nell’ambito delle indagini, all’alba di oggi, è stato fermato un ragazzo di 15 anni, che si trovava a casa dei genitori. Le autorità hanno precisato che non si tratta dell’assassino, ma si sta verificando se possa essere collegato alla vicenda: due donne hanno denunciato alle autorità di aver ascoltato una conversazione in cui lui – già coinvolto in un altro reato – e una seconda persona discutevano dell’attacco. Si sospetta quindi che fosse a conoscenza del piano prima di ieri sera e che non lo abbia denunciato alle autorità.  

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Aumentano gli attacchi in Germania

Quanto successo a Solingen, nella regione del Nordreno-Westfalia, ha aperto un dibattito più ampio in Germania, dove un preoccupante aumento degli attacchi dei coltelli è stato oggetto di un rapporto del Ministero dell’Interno, divulgato e discusso appena qualche giorno fa. La socialdemocratica Faeser ha anche annunciato un inasprimento delle regole, con la proibizione di andare in giro con lame superiori ai 6 cm (invece dei 12 finora consentiti).

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Le reazioni

“Il responsabile deve risponderne davanti alla giustizia. Dobbiamo stare insieme contro odio e violenza”, ha detto il presidente della Repubblica Frank Walter Steinmeier. Che ha anche parlato al telefono col sindaco di Solingen: “Il terribile atto di Solingen mi sconvolge e sconvolge il nostro Paese”. Messaggi di vicinanza anche dalle istituzioni Ue: “Sono profondamente scioccata dall’attacco brutale e insidioso di Solingen. I miei pensieri sono rivolti alle famiglie dei morti e dei feriti, ai quali auguro una pronta guarigione. Dobbiamo fare chiarezza sui retroscena di questo crimine il prima possibile”, ha scritto su X la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. “Sono profondamente scioccata da questo terribile attacco a cittadini innocenti durante la Festa dello Stato di Solingen. L’odio e la violenza non devono trovare posto nella nostra società. I miei pensieri sono rivolti alle vittime e alle loro famiglie. Auguro ai feriti una pronta guarigione”, ha scritto invece la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola.

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Fonte : Sky Tg24