Valeria Rossi: “Da ragazzina sono stata abusata. Con ‘Tre parole’ comprai casa ai miei genitori”

Era il 2001 quando Tre parole divenne un autentico tormentone, lanciato nel panorama musicale e rimasto nella storia della musica italiana con “sole cuore amore” come memorabile ritornello. A cantarlo era Valeria Rossi che oggi, intervistata da Repubblica, ha ricordato quell’incredibile successo ma anche una circostanza molto dolorosa della sua vita privata: un abuso subito quando aveva solo dieci anni.  

“Da ragazzina, avevo appena 10 anni, sono stata abusata. Si tratta di una storia molto accidentata e dolorosa nella mia crescita”, ha ammesso la cantante, oggi 55enne, che qualche mese fa è tornata in tv nel programma di Carlo Conti I migliori anni. La scelta di raccontare quanto accaduto nasce da un bisogno preciso: “Ho deciso di parlarne per la prima volta in questo libro, Come un cane bianco, proprio perché avevo bisogno di mettere questa vicenda in un contenitore e non parlarne così a secco. Perché situazioni come queste ti espongono e non è che si tirano fuori così, come se si fosse al mercato. Nel libro mi sentivo più protetta”. 

Valeria Rossi ha approfondito il racconto della dolorosa vicenda e le sue ripercussioni, dovute al fatto di aver mantenuto per anni questo segreto anche con la sua famiglia: “Ma oltre all’abuso in sé, un altro dramma per me è stato non avere sponde. Perché adesso ne stiamo parlando ed è importante farlo. Ma prima non bisognava parlarne, nemmeno in famiglia”, ha aggiunto, “E in una situazione in cui non capisci bene cosa sta succedendo e senti che c’è qualcosa che non va, ecco, ti senti abbandonata. Anche perché è successo in un ambiente che in teoria doveva essermi vicino, che doveva proteggermi. Per questo oggi tra i miei impegni c’è quello di aiutare e stare vicina a giovani donne vittime di abusi e maltrattamenti”.

I guadagni di “Tre parole”

Valeria Rossi  è tornata sul successo di Tre parole anche dal punto di vista economico. “Arricchita è una parola grossa” ha spiegato riguardo al boom commerciale di quel singolo: “Allora c’è stato un bel ritorno tanto che ho comprato una casa ai miei genitori che non avevano nulla ed erano sempre stati in affitto. Oggi entra ancora qualcosa per i diritti”. Rossi ha lasciato il mondo della musica e per due anni ha lavorato nell’ufficio dell’anagrafe. Ora altri progetti legati alla bioenergetica e l’obiettivo di aiutare chi ha più bisogno: “Ho fatto circa due anni, dal 2020 al 2022. Avevo iniziato con grande convinzione poi non mi sono più sentita utile. Insomma, non c’erano gratificazioni. Poi volevo stare di più con mio figlio Miro che oggi ha 14 anni”. 

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Fonte : Today