Il colosso cinese del fast fashion Shein ha presentato una nuova denuncia contro il suo rivale Temu, accusando l’ecommerce, a sua volta cinese, di essere “un’impresa illegale basata su contraffazione, furto di segreti commerciali, violazione dei diritti di proprietà intellettuale e frode“.
La denuncia di Shein
Il team legale di Shein ha presentato la denuncia in un tribunale di Washington. Nel documento si sostiene che Temu abbia rubato dati riservati al suo principale concorrente, comprese le informazioni sui prezzi, e che l’azienda controlli le attività dei suoi venditori e “li incoraggia a violare i diritti di proprietà intellettuale di altri“. Ma la piattaforma ricorrerebbe anche a pubblicità ingannevole per “infiltrarsi” negli Stati Uniti e ottenere il favore degli acquirenti.
“Temu spinge i consumatori statunitensi a scaricare e utilizzare la sua applicazione con la promessa di prezzi estremamente bassi. Tuttavia, non trae profitto dalla vendita di prodotti così economici“, afferma Shein.
L’azione legale intrapresa dalla piattaforma di moda ha un che di ironico. Shein deve infatti a sua volta difendersi da una class action in cui è accusata di far parte di “uno schema su scala industriale per violare sistematicamente il copyright del lavoro di piccoli designer e artisti“. Aziende come H&M, Adidas, Levi Strauss e Uniqlo hanno presentato denunce simili contro l’azienda negli ultimi anni.
I precedenti
Le due aziende si sono trovate ai lati opposti di controversie giudiziarie già in passato. Come ricorda Bloomberg, l’anno scorso Shein aveva fatto causa a Temu per aver promosso i suoi servizi attraverso “dichiarazioni false e fuorvianti” da parte di influencer per danneggiare la sua reputazione. Alla fine del 2023, Temu aveva poi denunciato il suo avversario per aver messo in atto strategie sempre più aggressive finalizzate a “interferire illegalmente” con la sua attività.
Gli analisti suggeriscono che entrambe le società stiano cercando di trovare legittimazione e ripulire la propria reputazione per vie legali. Shein ha iniziato a operare negli Stati Uniti nel 2017. Temu è entrata nel mercato americano cinque anni dopo, facendo crollare la valutazione del suo concorrente di oltre 30 miliardi. Nel dicembre dello scorso anno, Temu ha venduto tre volte di più del suo concorrente nel paese.
Nel frattempo, la Commissione europea ha inserito sia Temu che Shein tra le grandi piattaforme online oggetto della sorveglianza del Digital services act (Dsa), che obbliga le aziende ad adottare misure per identificare e mitigare i rischi legati alla vendita di prodotti contraffatti, illegali o dannosi per il benessere dei consumatori.
Questo articolo è apparso originariamente su Wired en español.
Fonte : Wired