Kamala contro Donald: chi sta vincendo sui social network?

Sono stati 30 giorni intensi, nella campagna elettorale per le Presidenziali USA 2024, fra l’uscita di Joe Biden, l’ingresso di Kamala Harris e l’attentato a Donald Trump. Intensi anche dal punto di vista della comunicazione, ormai sempre più concentrata sui social network: Harris che apre un account su TikTok e anche assorbe il profilo di Biden, Trump che torna a postare su Twitter mentre viene intervistato in diretta da Elon Musk. Ma quale fra i due candidati se la sta cavando meglio da questo punto di vista? Chi è che ha lo stile più efficace per catturare l’attenzione delle persone? Quale dei due è stato più bravo nel corso dell’ultimo mese?

Per rispondere a queste domande ci siamo fatti aiutare da DeRev, società specializzata in strategia e comunicazione digitale (gli stessi che ci avevano permesso di prevedere chi avrebbe vinto il Festival di Sanremo, capire meglio il caso Ferragni e pure l’impatto politico di Taylor Swift), che hanno analizzato i profili di Kamala Harris e Donald Trump su Instagram, TikTok e Twitter dal 19 luglio al 19 agosto scorsi.

La strategia di Harris, l’importanza di TikTok

“La discesa in campo di Harris è accompagnata da una strategia di comunicazione molto aggressiva, che punta a compensare o almeno a ridurre il divario di presenza e visibilità con Trump nel minor tempo possibile – ci ha spiegato Roberto Esposito, CEO di DeRev – Nell’ultimo mese, Harris ha pubblicato oltre il doppio dei post di Trump, 436 contro 167, di cui 204 su X (Twitter, ndr) e 138 su Facebook”. E le persone sembrano premiare questa scelta: “I post di Harris hanno il 12,96% di interazioni (il rapporto fra reazioni e follower, ndr) mentre Trump si ferma al 4,92%. E in termini assoluti lei ha 75,6 milioni di interazioni nell’ultimo mese contro i 57,8 milioni di lui”. Tutto questo è fortissimamente influenzato dalla presenza di entrambi su TikTok, dove Harris ha quasi il 49% di interazioni (contro lo 0,38% su Twitter e lo 0,59% su Facebook) e Trump sta al 17,6% (contro lo 0,39% su Facebook e lo 0,45% su Twitter).

Insomma: nonostante le dichiarazioni di facciata, sia dei Democratici sia dei Repubblicani, sul suo possibile blocco negli Stati Uniti (qui tutti i dettagli), la piattaforma di ByteDance si dimostra senza ombra di dubbio la più importante in questa campagna. O comunque quella su cui entrambi i candidati puntano di più: nell’ultimo mese Harris ha pubblicato qui 24 video (contro i 9 di Trump), a conferma del fatto che ha particolarmente a cuore il dialogo con i giovani, che prova a intercettare così; i loro 7 contenuti più popolari dell’ultimo mese sono stati pubblicati proprio su TikTok (5 da Harris e 2 da Trump) con interazioni che vanno da 2,5 a 5,1 milioni per video.

La seconda piattaforma più usata dai due è Instagram, fortemente e sorprendentemente sottovalutata (70 post per Harris e 79 per Trump) nonostante che per entrambi abbia generato una post interaction di tutto rispetto: 2,29% per Harris, 1,79% per Trump. Fra i 25 post dei due candidati con più interazioni nell’ultimo mese, quelli su Instagram iniziano a comparire dalla posizione numero 8, mentre è necessario scendere oltre la 15 per trovare Twitter, che negli USA è ancora parecchio amato ma dà risultati sempre meno significativi. Peggio fa solo Facebook, che è ormai praticamente insignificante per quel che riguarda la comunicazione politica.

il post più popolare di Harris nell’ultimo mese

il post più popolare di Trump nell’ultimo mese

I follower di Trump e il sentiment

Gli ultimi numeri da considerare sono quelli dei follower, la metrica base e più semplice su cui oggigiorno si misura la popolarità di un personaggio pubblico: complessivamente (i dati sono aggiornati al 19 agosto), Trump ne ha oltre 161 milioni mentre Harris sta sotto quota 50 milioni. Il divario è parecchio ampio, ma c’è un ma: nell’ultimo mese, Harris ha guadagnato decisamente più follower, con un aumento di oltre 4,2 milioni (+11,55% senza contare gli oltre 4,5 milioni radunati in 3 settimane su TikTok) contro una crescita di poco meno di 4 milioni (+5,51%) per la community di Trump.

Come detto, e come emerge pure dagli ultimi sondaggi, i numeri dei social mostrano che al momento è lei ad avere maggiore spinta, a essere sulla cresta dell’onda e in fase crescente, anche se l’analisi del cosiddetto sentiment consiglia prudenza nelle previsioni. Da DeRev ci hanno confermato che il tenore delle reazioni, calcolato nell’ultima settimana, è sostanzialmente simile per i due candidati: “Nel caso di Trump si nota una leggera polarizzazione tra sostenitori e oppositori, mentre nel caso di Harris si ha una maggiore percentuale di neutrali”. Che sono probabilmente quelli che l’attuale vicepresidente sta cercando di convincere per diventare la prima donna a capo della Casa Bianca.

@capoema

Fonte : Repubblica