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Nicola Pietrangeli non ha dubbi sull’innocenza di Jannik Sinner ma allo stesso tempo si chiede il perché del provvedimento nei confronti del tennista scagionato dopo la positività al doping.
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Nicola Pietrangeli ha diversi interrogativi sul caso della positività al doping di Jannik Sinner, poi scagionato e dichiarato innocente da un tribunale indipendente. La grande gloria del nostro tennis in primis si chiede come mai, all’attuale numero uno al mondo siano stati comunque tolti premi e soldi conquistati a Indian Wells? L’unica certezza per il due volte vincitore del Roland Garros, ha un’unica certezza, quella del fatto che Jannik non abbia nulla a che fare la sostanza incriminata Clostebol.
I dubbi di Pietrangeli sul caso Sinner
L’ex capitano azzurro di Coppa Davis ai microfoni dell’Adnkronos ha parlato così della situazione relativa a Sinner: “Quello che non capisco è perché gli hanno tolto i punti e i soldi conquistati a Indian Wells se è innocente? Io sono sicuro che Jannik lo sia e al posto suo avrei fatto ricorso per farmi ridare i punti e i soldi che ha guadagnato nel torneo californiano”.
Entrando poi nel merito della decisione del Tribunale indipendente, Pietrangeli ha ulteriormente spiegato: “Questo Tribunale indipendente mi convince poco, è una decisione che lascia dubbi. Credo che Jannik abbia deciso di non fare ricorso perché consigliato dai suoi legali ma se fosse successo a me io non avrei accettato che una decisione a metà. Se sono innocente voglio i punti e i soldi che mi spettano”.
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Perché Sinner pur essendo stato dichiarato innocente, ha dovuto perdere punti e montepremi di Indian Wells
Ma allora perché Sinner è stato “punito” con la decurtazione dei premi in denaro e dei punti conquistati a Indian Wells, pur essendo stato dichiarato innocente ha pagato la “responsabilità oggettiva” per l’operato del suo fisioterapista che ha utilizzato un farmaco con la sostanza non consentita per curare una sua ferita, contaminando poi il giocatore. L’avvocato di Jannik, Jamie Singer di Onside Law ha spiegato: “Non c’è dubbio che Jannik sia innocente in questo caso. L’ITIA non ha contestato questo principio fondamentale. Tuttavia, in base alle regole di responsabilità oggettiva, Jannik è responsabile di qualsiasi cosa sia nel suo sistema, anche quando non ne è del tutto consapevole, come in questo caso eccezionale”.
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Fonte : Fanpage