Mario Sechi, direttore di Libero, l’ha definita “caccia alla sorella“. Il Giornale un “complotto ordito dall’asse politica-giornali di sinistra-procure” contro una donna, Arianna Meloni, “colpevole” solo di essere la sorella della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. La stessa presidente del Consiglio ha parlato di un “disegno” da parte dell’opposizione per colpire lei attraverso la consanguinea: una “trappola” di chi “vuole creare le condizioni affinché la magistratura apra un’inchiesta“. Da alcuni giorni il dibattito politico italiano è focalizzato su Arianna Meloni, classe 1975, due anni in più di Giorgia, “militante da quando aveva 17 anni“, nelle parole della premier, “ma penalizzata solo perché mia sorella“.
In realtà Arianna Meloni, romana, è da tempo qualcosa in più della “sorella di”, o la moglie del ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida. Negli ultimi mesi ha acquisito un ruolo sempre più rilevante all’interno del più votato dei partiti italiani alle ultime elezioni politiche, Fratelli d’Italia. Responsabile della segreteria politica, a lungo a capo del tesseramento, si occupa delle liste elettorali e siede anche nel board della Fondazione Alleanza nazionale (da cui è nato Fratelli d’Italia). Un ente, si legge su Il Sole 24 Ore, che ha in pancia depositi bancari per una trentina di milioni e beni immobili che valgono sul mercato circa 200 milioni di euro.
L’esplosione del caso
Tutto nasce con alcuni retroscena giornalistici in cui si racconta della presunta regia di Arianna Meloni alle riunioni per decidere nomine chiave in Rai e Trenitalia con “nomi di gradimento della sorella della premier“. Secondo un articolo de Il Fatto Quotidiano del 13 agosto 2024, Arianna avrebbe partecipato a una riunione per discutere delle nomine in Rai, suggerendo profili graditi a Fratelli d’Italia. Successivamente, La Repubblica ha riportato che Arianna Meloni avrebbe cercato di favorire la nomina di Sabrina De Filippis come amministratrice delegata di Trenitalia, un’operazione considerata più ardita.
Queste indiscrezioni hanno sollevato critiche dalle opposizioni, soprattutto da Italia Viva, che ha chiesto chiarimenti sul suo ruolo, alimentando così la polemica politica. Il direttore del Giornale, Alessandro Sallusti, considerato politicamente molto vicino alla premier – i due hanno anche scritto un libro insieme – ha insinuato che la campagna stampa contro Arianna Meloni possa preludere a un’indagine per traffico d’influenze illecite, accusando l’ex premier Matteo Renzi, leader di Italia Viva, di essere coinvolto in un’ipotetica macchinazione. Renzi ha risposto sarcasticamente, mentre Sallusti ha poi ridimensionato le sue accuse, suggerendo che Renzi potrebbe essere stato semplicemente un “utile idiota” in questa vicenda.
La “precaria” della famiglia
Arianna Meloni preferisce evidentemente le stanze dei bottoni ai palcoscenici. Forse memore di quella volta che, a 19 anni, andò a Il rosso e il nero, programma tv di Michele Santoro, in diretta fece una domanda a Fausto Bertinotti e poi si disse: “Che angoscia, mai più!”.
Fonte : Wired