La vacanza tragica di Mike Lynch e dei suoi ospiti: “Il blackout, poi siamo finiti in mare”

“Mike Lynch aveva organizzato questa vacanza con tanto entusiasmo, era felice di averci tutti con lui in barca. Mai avremmo immaginato che sarebbe finita così. Siamo dei sopravvissuti”. Charlotte Golunsky, 35 anni, è una delle superstiti del naufragio del veliero britannico nel Palermitano. La donna è riuscita a salvare la figlioletta di un anno, la piccola è ricoverata all’ospedale dei bambini del capoluogo siciliano e la mamma confidandosi col direttore del pronto soccorso, Domenico Cipolla, ripercorre quanto accaduto.

La bimba si chiama Sophie. Accanto alla piccola oltre a mamma Charlotte c’è papà James Emslie, anche lui salvo. “La bambina ha riposato tutta la notte, ha dormito serena – racconta il medico – I genitori alternano momenti in cui sono fiduciosi ad altri in cui sono tristi per la sorte dei loro compagni di viaggio dispersi”. Charlotte e James non hanno più i telefoni cellulari, andati persi nel naufragio, e per avere notizie chiedono il cellulare ai sanitari. “Glieli prestiamo noi per consultare la rassegna stampa – dice ancora il medico del pronto soccorso – Fino a ieri avevano qualche speranza e ci chiedevano notizie. Sono molto provati. Erano tutti amici e si conoscevano. Sono molto tristi per quello che è successo. Hanno detto che Lynch aveva organizzato con molto entusiasmo questa vacanza”.

ricerche veliero palermo

Le difficili ricerche dei dispersi

Il bilancio è fermo a 15 superstiti, una vittima e sei dispersi: il tycoon britannico  Mike Lynch con la figlia Hannah; il presidente della celebre banca d’affari statunitense Morgan Stanley International Jonathan Bloomer con la moglie; il legale di Lynch Chris Morvillo e sua moglie Nada. Le ricerche proseguono, ma con molta difficoltà. Il relitto del Bayesian è a poco meno di 50 metro di profondità e i soccorritori possono rimanere sott’acqua per 12 minuti massimo, di cui due servono per scendere e salire. Dunque il tempo reale per poter effettuare le ricerche è di 10 minuti a immersione. All’interno del veliero poi gli spazi sono ridottissimi e se si incontra un ostacolo è molto complicato avanzare. 

“Non sappiamo come siamo rimasti vivi”

La coppia di superstiti ripete in continuazione: “Non sappiamo come siamo qui, vivi, siamo dei sopravvissuti”. I due hanno raccontato altri particolari della notte della tragedia. “La mamma ha raccontato che mentre dormiva con la figlia, si sono ritrovate in pochi istanti in acqua – dice il direttore del pronto soccorso – lei ha tenuto la bambina forte. La luce era andata via. Per pochi secondi le è sfuggita la bambina dalle mani e l’ha tenuta con le braccia in alto. In pochi secondi hanno raggiunto il canotto di salvataggio della barca”. 

“Dal punto di vista clinico per noi è tutto tranquillo, abbiamo approntato consulenze psicologiche per i genitori – dice ancora il direttore del Pronto soccorso Domenico Cipolla – Abbiamo ultimato oggi i prelievi e i controlli, poi ci sarà lo psicologo del territorio. Loro hanno detto che vogliono uscire presto, volevano raggiungere subito gli altri superstiti in albergo ma noi abbiamo consigliato il ricovero. Sono stati in una stanza da soli con la bambina, li abbiamo coccolati, abbiamo cercato di rendere tutto più sopportabile”. 

L’arrivo degli speleo sub – Le immagini

Per le ricerche dei dispersi il personale specializzato è arrivato anche da Cagliari e Roma. Nel frattempo si pensa a fornire assistenza materiale e psicologica ai sopravvissuti. 

Fonte : Today