Dieta chetogenica, un delicato equilibrio tra rischi e benefici

Spesso utilizzata per perdere peso in poco tempo o per migliorare il controllo del diabete, la dieta chetogenica (anche nota come keto diet) presenta vari rischi per la salute, soprattutto a causa dell’eccessivo consumo di grassi. Se questo regime alimentare viene seguito per periodi di tempo lunghi, a maggior ragione, si possono verificare gravi conseguenze metaboliche, dovute all’eccesso di colesterolo, oltre a carenze nutrizionali e problemi ai reni o al fegato. Nonostante siano frequenti anche i danni a livello emotivo, alcuni recenti studi scientifici hanno invece dimostrato che la dieta chetogenica, se seguita per brevi periodi di tempo, può essere in grado di aiutare i pazienti con schizofrenia, disturbi dell’umore o frequenti crisi epilettiche.

Come funziona la dieta chetogenica

La dieta chetogenica consiste in un regime alimentare caratterizzato da un bassissimo apporto di carboidrati, un moderato consumo di proteine e, in percentuale, un elevato apporto di grassi. Come suggerisce il nome, deriva dal processo di chetosi, una condizione metabolica in cui il corpo, a causa della drastica riduzione dei carboidrati, inizia a produrre molecole chiamate chetoni. Queste molecole sono prodotte dal fegato a partire dai grassi e diventano la principale fonte di energia del corpo in assenza di glucosio. Il processo di chetosi si innesca generalmente quando l’assunzione giornaliera di carboidrati è ridotta a tra i 20 e i 50 grammi, anche se la quantità può variare da persona a persona. In queste condizioni il corpo comincia a utilizzare i grassi come fonte principale di energia, favorendo la perdita di peso e, in alcuni casi, aumentando addirittura la massa magra.

A differenza di altre diete, che possono causare una perdita generalizzata sia di grasso che di muscoli, la dieta chetogenica mira a mantenere la massa muscolare attraverso un apporto sufficiente di proteine. Questo la rende una strategia utile per persone con un alto indice di massa corporea (BMI) associato a dislipidemie e problemi di glicemia, come nel caso del diabete.

Gli alimenti previsti dalla dieta chetogenica

Se da un lato l’apporto giornaliero di carboidrati deve essere inferiore ai 50 grammi, nella dieta chetogenica i grassi arrivano a coprire fino al 70% o l’80% delle calorie totali. Anche il consumo di proteine è moderato, pur rimanendo al di sopra della soglia minima per preservare la massa muscolare. I principali alimenti su cui costruire una dieta chetogenica includono quindi cibi grassi e proteici come carne (manzo, pollo, maiale e agnello), uova, pesce (salmone, tonno, sgombro e sardine), frutti di mare, semi, frutta secca, oli da condimento, latticini grassi e verdure a basso contenuto di carboidrati. Rientrano in questa categoria gli spinaci, le bietole, la lattuga, il cavolo riccio, i broccoli, i cavolfiori, le zucchine, le melanzane, i peperoni, i pomodori, i cetrioli e i fagiolini.

Al contrario, secondo quanto previsto dalla dieta chetogenica è da limitare il consumo di frutta, soprattutto quella ad alto contenuto di zuccheri, mentre tra i frutti più indicati spiccano il cocco e l’avocado. È consentito bere caffè, tè senza zucchero e acqua, però sono da ridurre (o eliminare del tutto) i succhi di frutta, il miele, gli amidi e la maggior parte degli alimenti processati e delle salse industriali come ketchup, maionese e salsa barbecue. Insomma, la keto diet non prevede un regime alimentare estremamente rigido come nella dieta zero carb, pur richiedendo un importante sforzo per ridurre il consumo di zuccheri.

I rischi metabolici e cardiovascolari

Nonostante la sua popolarità, la dieta chetogenica presenta alcuni rischi e controindicazioni da valutare da parte di medici e professionisti sanitari. Seguire un regime alimentare con ridotto apporto di carboidrati può portare a effetti sfavorevoli come malnutrizione, disidratazione, perdita di massa muscolare e problemi con i livelli di colesterolo. Spesso si verifica anche il cosiddetto effetto rebound, ossia la rapida ripresa dei chilogrammi persi appena si sospende la dieta, con tanto di scompensi metabolici e altri problemi legati ai troppo rapidi cambiamenti nelle abitudini alimentari. Del resto, mantenere la keto diet non è affatto scontato e richiede, oltre alle giuste motivazioni, anche il corretto supporto psicologico.

Fonte : Wired