11 startup che usano l’AI per inventarsi nuovi servizi

Tracciano da soli nuove strade per il proprio futuro, aggiustano il tiro dei servizi di cura del presente, svecchiano i mestieri che “ereditano” dal passato. Le 11 startup scelte da B4i – Bocconi for Innovation per rappresentare la sua nona “ondata” di giovani imprenditori o aspiranti tali animano il Demo Day estivo con i loro business plan.

I loro tanti diversi accenti “inglesi” tradiscono la natura internazionale di questo programma di pre accelerazione e accelerazione nato in pieno primo lockdown del 2020 e che oggi può contare su una community di 53 investitori, 11 università, 147 alumni angels, 250 mentor e 25 studi legali. Da “inizio lavori” ha valutato 3230 candidature, scegliendo di supportare oltre 600 imprenditori ma solo per il 28% di sesso femminile. “Non è una scelta: la conseguenza di un contesto globale problematico”, ha precisato Nico Valenti Gatto, direttore operativo di B4i, lasciando poi il posto ai futuri possibili di cui lui in primis vuole essere complice e supporter.

I progetti per il futuro

Vedendo le attuali possibili strade per fare carriera tappezzate di buche e sconnessioni, alcune startup provano a sistemarle, o a tracciarne di nuove.

Flashka, per esempio, teme che una scuola in cui crollano i livelli di preparazione e concentrazione – e anche il numero di docenti – impatti sulle performance delle matricole universitarie. Per minimizzare il rischio di abbandono degli studi propone una piattaforma AI per lo “stress free success” con spiegazioni personalizzate e multilingua. Le si può chiedere con un click per ogni riga non chiara di ogni pdf caricato di ogni materia, per poi dedicare a vari esercizi di memorizzazione e test di autovalutazione.

È “un professore tutto per sé”, ma da “accendere” al bisogno, proprio come il mentor “a chiamata” che People First offre a chi vuole diventare un leader o un imprenditore del domani. Nella sua piattaforma di coaching, intelligenza artificiale e umana convergono in percorsi personalizzati per nutrire talenti durante la loro fase più delicata e meno adeguatamente “accompagnata”.

Nella categoria dei “lasciati soli a sé stessi” ci sono anche i tanti content creator alle prime armi, che vorrebbero costruire il proprio brand ma non sanno ancora come farsi valere sul mercato. Vivaio Ventures nasce per aiutarli a coltivare il proprio sogno, proponendosi come partner end-to-end, guidandoli lungo la rampa di lancio on line più promettente. Dalla verifica del matching con il mercato, fino al lancio e alla crescita del nuovo brand, questa soluzione AI permetterebbe agli influencer di capitalizzare il loro crescente ascendente sulla Gen Z, senza doversi improvvisare imprenditori “from scratch”.

Fonte : Wired