Un’imbarcazione battente bandiera inglese è affondata all’alba nel mare di Santa Flavia, a mezzo miglio dalla costa, nella zona di Porticello (Palermo). A bordo del veliero battezzato “Bayesian” c’erano 22 persone, tutte straniere, e ne sarebbero state recuperate soltanto 15, tra cui un bambino di meno di un anno. A recuperarli una imbarcazione presente nelle immediate vicinanze. Ma alcune persone mancano all’appello: si tratta – secondo quanto appreso da Palermotoday – di quattro cittadini britannici e due statunitensi. Trovato morto il cuoco.
Poco dopo le 10 del mattino, i vigili del fuoco hanno trovato il cadavere di un passeggero accanto al natante inabissatosi: si tratterebbe del corpo del cuoco di bordo, nato in Canada ma con passaporto dell’Antigua. In corso le ricerche di sei dispersi che sarebbero tutti passeggeri ospiti della crociera. Il relitto è stato individuato a 50 metri di profondità e si teme che alcune delle persone a bordo possano trovarsi intrappolati nello scafo. In arrivo sul posto da Sassari e Napoli sommozzatori speleo per la ricerca all’interno dell’imbarcazione affondata.
La dinamica del naufragio
Secondo quanto ricostruito dalla Guardia costiera, la Bayesian è affondata in seguito a una violenta burrasca.
Nel tratto di mare davanti a Porticello sono in corso le ricerche dei dispersi. Già azione dalle prime luci dell’alba, in particolare, gli uomini della Capitaneria di porto e i sommozzatori dei vigili del fuoco per operare nei fondali. Presenti anche i carabinieri, il 118 e la protezione civile. Avviata, sotto il coordinamento dell’autorità giudiziaria di Termini Imerese, un’inchiesta per accertare l’esatta dinamica.
I feriti soccorsi da un’altra nave
I primi a soccorrere i passeggeri e l’equipaggio sono stati i membri dell’equipaggio della Sir Robert BP, una nave a vela battente bandiera olandese che si trovava proprio vicino a quella affondata. Per 8 dei 15 soccorsi è stato necessario il trasferimento in ospedale. Tra loro la bimba di pochi mesi che con la mamma è stata portata all’ospedale dei Bambini di Palermo, dove si trova ricoverato in osservazione. Ha riportato un piccolo trauma cranico, ma le sue condizioni non destano preoccupazione.
“Dormivamo poi ci siamo trovati in acqua, ho salvato mia figlia tenendola in alto con le braccia”
Sta bene anche la mamma che a Repubblica Palermo ha raccontato degli sforzi per salvare la piccola: “La tenevo a galla con tutta la mia forza, le braccia tese verso l’alto per non farla annegare. Era tutto buio. In acqua non riuscivo a tenere gli occhi aperti. Gridavo aiuto ma intorno a me sentivo solo le urla degli altri” spiega Charlotte, turista inglese come altri su quella barca. Il marito James è ricoverato all’ospedale Civico del capoluogo siciliano per contusioni agli arti e al torace. Altri 5 superstiti, invece, sono stati condotti a Bagheria, visibilmente sotto choc ma non in gravi condizioni.
Soccorsi dai pescatori: “Erano sotto shock”
La giornalista di PalermoToday Rosaura Bonfardino a Porticello è riuscita a intervistare i pescatori che erano usciti in mare in soccorso dei passeggeri del panfilo: “Una cosa mai vista” spiegano raccontando la forza del vento che ha spazzato la rada nei pressi di Santa Flavia: “Non potevano fare nulla”.
Incognite sulle responsabilità del comandante della nave che – secondo i locali – avrebbe potuto avvicinarsi al porto o mettersi al riparo del vicino promontorio di Capo Zafferana.
Come è affondata la nave Bayesian
Sulla grande imbarcazione – all’ancora nella baia per trovare protezione dal maltempo che ha sferzato Palermo e la provincia nelle scorse ore – c’erano soprattutto cittadini inglesi, ma anche un neozelandese, un uomo dello Sri Lanka, un irlandese e due anglo-francesi.
Il naufragio sarebbe avvenuto intorno alle prime luci del giorno, intorno alle 4 del mattino, a causa delle cattive condizioni del mare e di una tromba marina che ha colpito il porto di Porticello. Dalle immagini immortalate dalle telecamere della Baia Santa Nicolicchia si vedono le raffiche di vento colpire le strutture portuali.
Dal video pare si sia trattato di un violento downburst collegato ad un’intensa struttura temporalesca lineare.
“Abbiamo visto un razzo a 500 metri di distanza dalla banchina, siamo usciti in mare per dare soccorso, ma abbiamo visto solo i resti dell’imbarcazione che galleggiavano” spiega Fabio Cefalù, un pescatore che ha avvistato l’imbarcazione e chiamato i soccorsi alle 4.30 di stanotte.
Tra i testimoni del naufragio il pescatore Pietro Asciutto che racconta gli istanti successivi alla tromba d’aria: “Sono sceso nella Baia di Santa Nicolicchia per vedere meglio cosa stesse accadendo. La barca galleggiava ancora, poi d’un tratto è scomparsa. L’ho vista affondare con i miei occhi”.
Secondo i racconti fatti ai sanitari da parte dei superstiti, la nave si sarebbe improvvisamente ribaltata nella notte, scaraventando gli ospiti in acqua: solo pochi sarebbero riusciti a salire sulla scialuppa di salvataggio.
Il veliero Bayesian naufragato a Capo Zafferano
Lo yacht naufragato è il veliero Bayesian, uno scafo in alluminio da 56 metri costruito da Perini Navi in Italia presso il cantiere navale di Viareggio. I suoi interni sono stati progettati dalla casa di design Remi Tessier ed è stato consegnato al suo proprietario nell’aprile 2008 con il nome “Salute”.
Nel 2020 con un restyling cambia nome in Bayesian e può ospitare 12 ospiti in 6 suite, e fino a 10 membri dell’equipaggio. È alimentato da due motori diesel da 965 cavalli che gli consentono di raggiungere 12 nodi in navigazione.
Secondo la scheda del costruttore il Bayesian – tra gli yacht a vela più lussuosi del mondo – monta il più grande albero in alluminio mai costruito e – tra le altre unicità di questa nave – il secondo pozzetto di prua più ampio. Secondo i portali specializzati, la barca era arrivata nella rada di Porticello dopo una sosta a Milazzo e un passaggio davanti Cefalù. Al momento del naufragio si trovava all’ancora a 300 metri dal porto di Porticello, accanto ad un altro veliero che ha prestato soccorso.
Se è troppo presto per aver certezze su quanto è successo, è lecito porsi alcuni interrogativi legati alla struttura della nave interamente in alluminio. Gli esperti ritengono plausibile che l’albero sottoposto alle turbolenze di una tromba marina possa essere arrivato al punto di massima resistenza piegandosi all’improvviso, causando poi una falla nello scafo.
“Scafo e albero integri, nessuna collisione”
Tuttavia dai primi accertamenti compiuti dalla capitaneria di porto di Palermo sembrerebbe che sia lo scafo che l’albero siano integri. Come riporta Palermotoday il mezzo non sarebbe entrato in collisione con gli scogli, ma nonostante questo il naufragio sarebbe avvenuto in pochissimo tempo.
Fonte : Today