Gli 8 migliori film di Alain Delon da rivedere

Alternando nel corso di tutta la sua carriera il cinema d’autore – a partire da “L’eclisse” di Michelangelo Antonioni dove affiancò Monica Vitti – a quello commerciale, Delon in Francia è stato diretto da registi del calibor di René Clement, Jean-Pierre Melville e Jacques Deray che lo hanno reso anche l’interprete iconico dell’antieroe noir di molti polizieschi. In anni più recenti si dedica ancora al cinema francese d’autore come protagonista in “Nouvelle vague” (1990) di Jean-Luc Godard. Partecipa a “Il ritorno di Casanova” (1992) di Edouard Niermans e in seguito recita in due polizieschi con Deray, “Un crime” (1993) e “L’orso di peluche” (1994), per poi interpetare anche sè stesso nell’ironica sarabanda sugli attori francesi diretta da Bertrand Blier, “Les acteurs” (2000). Le presenze cinematografiche iniziano a diradarsi, per lasciare spazio essenzialmente alla recitazione televisiva.

Ecco gli otto film più belli che vale la pena di rivedere

• Delitto in pieno sole
• Rocco e i suoi Fratelli
• L’Eclisse
• Il Gattopardo
• Frank Costello – Faccia d’Angelo
• La Piscina
• Borsalino
• I senza nome

Delitto in pieno sole di René Clément (1960)

Philippe, giovane ricco americano, si stabilisce in Italia dove si dà alla bella vita. Suo padre manda un ex compagno di studi, Tom Ripley, per convincerlo a tornare. Questi fiuta l’occasione per impadronirsi delle ricchezze di Philippe, e il primo passo è quello di ucciderlo… Da un romanzo di Patricia Highsmith (da cui è stato tratto anche “Il talento di Mr. Ripley”).

Rocco e i suoi fratelli di Luchino Visconti (1960)

Rosaria, rimasta vedova, lascia il paesino della Lucania in cui ha sempre vissuto per trasferirsi insieme ai suoi figli a Milano dove già si è stabilito Vincenzo, il primogenito. Anche se inizialmente la famiglia ha qualche problema ogni figlio si ingegna per portare un po’ di soldi a casa. Simone riesce ad introdursi nell’ambiente della boxe, Rocco lavora in una lavanderia, Ciro diventa un operaio specializzato. Simone scopre che Nadia, una ragazza di strada con la quale ha avuto una relazione travagliata, ha iniziato a frequentare Rocco. Il ragazzo, geloso del fratello, aggredisce violentemente la coppia, mettendo fine alla loro storia d’amore. Rocco si dedicherà completamente al pugilato per sollevare la famiglia dai debiti ma non riuscirà a salvarla dalla disgregazione e dalla perdita dei valori.

L’Eclisse di Michelangelo Antonioni (1962)

Una giovane donna inquieta interrompe una relazione con un professionista e cerca inutilmente un serio rapporto umano con la madre e con alcune amiche, abbandonandosi alle sensazioni epidermiche che la realtà occasionalmente le procura.

Il Gattopardo di Luchino Visconti (1963)

Probabilmente il miglior film di Luchino Visconti e sicuramente il più personale delle sue epopee storiche, Il Gattopardo racconta le fortune del principe Fabrizio Salina e della sua famiglia durante l’unificazione d’Italia nel 1860. Basato sul romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, pubblicato postumo nel 1958 e successivamente tradotto in tutte le lingue europee, l’immagine si apre con Salina (Burt Lancaster) che viene a sapere che le truppe di Garibaldi sono sbarcate in Sicilia. Mentre il principe vede l’evento come una minaccia evidente per il suo attuale status sociale, il suo opportunistico nipote Tancredi (Alain Delon), diventa un ufficiale nell’esercito di Garibaldi e torna a casa come un eroe di guerra. Tancredi inizia a corteggiare la bella Angelica (Claudia Cardinale), figlia del neoeletto sindaco della città, don Calogero Sedara (Paolo Stoppa). Anche se il principe disprezza don Calogero considerandolo un uomo che ha fatto fortuna grazie alla speculazione durante la recente rivolta sociale, egli accetta con riluttanza il matrimonio del nipote L’aristocrazia è ormai in decadenza e al suo posto sta rinascendo la borghesia.

Frank Costello – Faccia d’Angelo di Jean-Pierre Melville (1967)

Frank Costello è un killer che, eseguito l’omicidio commissionatogli, sfugge all’arresto aiutato dalla sua amante. La sua vita è appesa a un filo, braccato dalla polizia e dai suoi mandanti. Frank decide di adottare una soluzione estrema.

La Piscina di Jacques Deray (1969)

Nella tranquilla vacanza di Jean-Paul e Marianne, ospiti nella lussuosa villa di alcuni amici a Saint Tropez, irrompe inaspettato Harry, un ricco playboy amico della coppia che, in compagnia della giovane figlia, decide di fermarsi per qualche giorno come loro ospite: la conturbante bellezza della ragazza insieme alla scoperta di una passata relazione tra Marianne e Harry contribuiranno a rompere il delicato equilibrio della coppia, portando la situazione a degenerare.

Borsalino di Jacques Deray (1970)

A Marsiglia negli anni Trenta due giovani delinquenti, Rock Siffredi e François Cappella si mettono assieme per cercare di prendere una fetta del mercato malavitoso della città. La città è però dominata da due gangster Poli e Marello, che controllano uno il mercato delle carni e l’altro le bische e i locali notturni. Dopo aver conquistato una relativa agiatezza, assicurandosi il controllo del mercato del pesce, Rock e François decidono di dare la scalata all’impero di Poli e ci riescono. Allarmato dalla loro intraprendenza Marello li invita a rispettare l’accordo di non interferenza negli affari.

I senza nome di Jean-Pierre Melville (1970)

Tre uomini, uniti dal caso, tentano il colpo grosso in una gioielleria. C’è un poliziotto tenace che tampina uno dei tre, e il famoso granello di sabbia che fa inceppare il meccanismo. 12° film, e penultimo, di J.-P. Melville, uno dei suoi più belli e ambiziosi, dominato dalla filosofia deterministica e dal senso della morte. Secondo il regista, include tutte le 19 situazioni possibili del noir. A modo suo, un film classico nella sua perfezione: inesorabile come un orologio di precisione, ha tempi giusti, personaggi attendibili, atmosfere credibili, una tenuta figurativa che, a forza di iperrealismo, sfocia nel fantastico. Con Alain Delon, Gian Maria Volonté e Yves Montand.

Fonte : Sky Tg24