Carne vegetale, il futuro è in Europa?

A febbraio un investitore ha previsto che il “centro di gravità” dell’attività di Beyond Meat si sarebbe probabilmente spostato verso i mercati internazionali. All’epoca l’ad Brown aveva ammesso negli Stati Uniti il dibattito sulle carni di origine vegetale è stata “politicizzato e “offuscato dalla disinformazione“.

La crisi della carne vegetale

L’intero settore ha risentito dei gusti volubili della clientela. La principale rivale di Beyond, Impossible Foods, ha optato per un rebranding per aumentare il suo appeal sui consumatori di carne. Nel frattempo, altri marchi come Nowadays, Meatless Farm e VBites sono falliti.

Ma secondo Chris DuBois, vicepresidente esecutivo della società di analisi Circana, le carni a base vegetale non dovrebbero essere date per spacciate: “Si tratta ancora di un settore da un miliardo di dollari”, sottolinea.

E in Europa, dove il consumo di carne è già in calo e i supermercati stanno mostrando di sostenere le alternative vegane, la situazione di stallo potrebbe invertirsi.

Negli ultimi cinque anni c’è stata una corsa sfrenata nel mondo delle carni vegetali, afferma Chris Bryant, ricercatore e consulente dell’industria delle proteine alternative. All’inizio della pandemia, negli Stati Uniti le vendite erano aumentate in alcuni casi del 200% a causa della chiusura dei macelli e del blocco delle catene di approvvigionamento, salvo poi diminuire del 13% tra il 2021 e il 2023.

Questo calo ha mascherato una diminuzione ancora maggiore delle vendite unitarie, il numero preciso di confezioni vendute (il 26% in meno nel 2021-2023). Il prezzo delle azioni di Beyond ha seguito una traiettoria simile, perdendo il 97% dall’ottobre 2020. Invece che rivolgersi al grande pubblico, le vendite si sono concentrate in un gruppo più ristretto di consumatori che continuano a cercare più opzioni.

Obiettivi ambiziosi

Tutto questo non è esattamente quello a cui puntavano le startup di proteine alternative quando sono esplose sulla scena negli anni Dieci. Nel 2017, il fondatore e allora amministratore delegato di Impossible Foods, Pat Brown, aveva dichiarato al Guardian che il suo obiettivo finale era quello di sostituire tutti gli alimenti di origine animale con alternative di origine vegetale: “Se riuscissimo a raggiungere questo obiettivo, ovviamente ci sarebbero ancora mucche, maiali e polli, ma non sarebbero una parte significativa del sistema alimentare“, aveva detto all’epoca.

Fonte : Wired