Cade in ospedale e gli amputano la gamba: maxi risarcimento da 500mila euro

Era andato all’ospedale per accompagnare la moglie a un semplice controllo, ma mentre era nella sala d’aspetto inciampò in un copriforo, cadendo rovinosamente a terra e fratturandosi una caviglia. Da allora, iniziò per lui un calvario che portò all’amputazione della gamba e che lo rese disabile fino alla morte, avvenuta nel 2023. Dopo quasi 8 anni dall’incidente, la famiglia ha ottenuto giustizia: l’azienda ospedaliera è stata condannata a un risarcimento di oltre 500mila euro. Lo riporta La Nazione.

La vicenda inizia nel 2016. L’uomo, che all’epoca aveva 85 anni, stava accompagnando la moglie per una visita neurologica all’ospedale di Torregalli, a Firenze. Nella sala d’attesa, alzandosi da una sedia, l’anziano inciampò in un copriforo in ottone, che sporgeva dal pavimento, ma che era poco visibile, secondo quanto emerso in seguito. Nella caduta si fratturò la caviglia destra e venne operato. Ma la ferita non guariva e la caviglia, nonostante l’intervento chirurgico, non recuperò l’assetto osseo idoneo. Poi insorse un’infezione, che degenerò in una necrosi muscolare e nel 2018 i chirurghi decisero di amputargli la gamba destra. L’uomo è deceduto nel 2023.

I famigliari dell’uomo decisero di fare causa all’ospedale e all’Asl di riferimento, l’Asl Toscana Centro. Il tribunale in primo grado escluse responsabilità dei denunciati, ma la corte di appello ha ribaltato il giudizio. Nella causa, i legali della famiglia hanno evidenziato che la direzione sanitaria dell’ospedale di Torregalli dopo l’incidente fece spostare le sedie a distanza dai copriforo di ottone e li fece segnalare con nastro adesivo antinfortuni di colore giallo e nero, ammettendo indirettamente di riconoscerli fonte di potenziale pericolo di caduta. Da qui la condanna per l’Asl Toscana Centro a pagare danni materiali, morali e biologici per 493mile euro più spese legali per altri 45.000 euro.

Fonte : Today