Potrebbe esserci una svolta nelle indagini sulla morte di Alex Marangon, il ragazzo veneto scomparso la notte del 30 giugno scorso a Vidor (Treviso), dal luogo in cui partecipava con altre persone a riti sciamanici, e ritrovato morto due giorni dopo sul greto del fiume Piave, qualche chilometro più a valle. L’auto del ragazzo è stata sequestrata per accertamenti dopo che i genitori hanno trovato quelle che ritengono essere tracce di sangue.
Come riporta la stampa locale, i familiari hanno trovato una macchia accanto al freno a mano. Per loro è sangue. Per avere la conferma però servono delle analisi, motivo per il quale il mezzo è adesso sotto sequestro.
Sappiamo che Marangon si trovava a Vidor per prendere parte a una festa privata di musica-medicina nell’Abbazia sconsacrata. Aveva prenotato una stanza all’interno della stessa struttura. Il 30 giugno è scomparso ed è stato ritrovato cadavere il 2 luglio in un isolotto a Ciano, sul Piave. L’autopsia ha svelato che Marangon è stato colpito “duramente” con un oggetto contundente e si indaga per omicidio.
Ci sono una serie di elementi che non tornano. Intanto c’è un buco di tre ore nella ricostruzione dell’ultimo giorno di vita di Marangon. Poi la credibilità degli altri partecipati al rito – hanno raccontato di aver visto Alex allontanarsi verso la terrazza che dava sul Piave, e aver sentito un grido e un tonfo – è dubbia perché non è chiaro quali sostanze avessero assunto e quali potrebbero essere stati gli effetti sulle loro facoltà mentali. La Procura di Treviso ha infatti chiesto gli esami tossicologici su tutti i partecipanti al “rito” sciamanico
L’auto di Alex Marangon non era mai stata sequestrata e se le macchie fossero davvero tracce ematiche le indagini potrebbero prendere una piega diversa. Potrebbe significare, è una delle ipotesi, che Alex era ferito e potrebbe avere tentato la fuga. Una versione che indebolirebbe ulteriormente le parole degli altri partecipanti e la loro tesi del tragico incidente.
Fonte : Today