Le Isole Tremiti, inestimabili gioielli dell’Adriatico

L’ISOLA DEI TRAMONTI – Stop alle auto anche alla seconda delle Tremiti per dimensione, San Nicola. E’ chiamata l’isola dei tramonti perché quando il sole sta per calare all’orizzonte, il paesaggio si colora di un rosa particolarmente suggestivo grazie ad un fenomeno di fosforescenza. Da non perdere è la visita all’abbazia Benedettina degli inizi dell’anno mille, ricostruita nel Quattrocento e rimaneggiata nel periodo barocco. Tra le bellezze artistiche in essa conservate ci sono un raro pavimento in mosaico e un crocifisso ligneo di scuola greco-bizantina.

IL LUOGO IDEALE PER I SUB – Le altre isole sono disabitate. Capraia è detta Capperara per l’abbondanza di capperi selvatici e ha rocce che formano grandi e bizzarri archi naturali sul mare. Cretaccio, un isolotto dalla giallastra terra argillosa tra San Domino e San Nicola, ed è dominata da una piccola colonia di conigli selvatici. Anche Pianosa, nonostante la distanza, fa parte dell’arcipelago e della Riserva Naturale Marina che lo tutela. I fondali delle Tremiti ospitano importanti ritrovamenti di archeologia subacquea. Si tratta soprattutto di imbarcazioni affondate in questo tratto di mare, crocevia dei traffici mercantili nel Mediterraneo e punto di sosta per le flotte che navigavano verso Oriente. Tra i ritrovamenti più recenti ci sono il Lombardo, uno dei due piroscafi usati per la spedizione dei Mille in Sicilia, affondato nel 1864, e una nave da guerra della flotta veneziana, che nel 1571 sconfisse i turchi e frenò l’avanzata dell’impero ottomano verso l’Occidente cristiano.

Fonte : TgCom